Fragalà, la figlia Marzia: “Delusa e amareggiata, i suoi assassini meritavano l’ergastolo” (video)
“Sono delusa e amareggiata, mi aspettavo l’ergastolo per gli assassini di mio padre”: Marzia Fragalà, la figlia di Enzo Fragalà, noto penalista e parlamentare di Alleanza Nazionale assassinato dalla mafia a colpi di bastone a Palermo nel febbraio 2010, non ci sta.
E critica duramente la sentenza che ieri ha comminato quattro condanne – ma nessun ergastolo – e due assoluzioni per l’efferato omicidio del papà.
L’ergastolo, dice Marzia Fragalà, “per me era scontato, visto come sono andate le cose e in quanti erano. Sono davvero molto amareggiata. Però, evidentemente, i giudici sono stati più garantisti di quanto prevedessi…”.
Il commando mafioso attese Enzo Fragalà sotto al suo studio, a un centinaio di metri dal sorvegliatissimo Tribunale di Palermo. E gli assassini lo bastonarono con una violenza bestiale e con una “tecnica” molto precisa che lo portò alla morte tre giorni dopo il ricovero in ospedale. Le prime indagini accertarono che gli assassini avevano utilizzato quella che appariva come una tecnica militare per atterrare Fragalá e, poi, colpirlo a morte alla testa.
Ieri pomeriggio la prima sezione della Corte d’Assise di Palermo ha condannato Francesco Arcuri a 24 anni, Antonino Abbate a 30 anni, Antonino Siragusa a 14 anni e Salvatore Ingrassia a 22 anni di carcere.
Sono tutti accusati di essere gli assassini di Enzo Fragalà. Assolti, invece, Francesco Paolo Cocco e Francesco Castronovo i cui nomi erano stati fatti dal pentito Francesco Chiariello.
L’accusa aveva chiesto l’ergastolo per tutti i sei imputati. Inutilmente. La Corte non ha accolto la ricostruzione della Procura.
“Si capisce che i giudici hanno creduto alla versione di Siragusa. Ma non capisco come hanno potuto togliere l’aggravante della crudeltà, proprio questa parte non riesco a comprenderla”, si chiede Marzia Fragalà.
”Come è stato possibile dare l’attenuante ad Arcuri, questa è una forzatura. – dice la figlia di Enzo Fragalà, anche lei penalista, annunciando battaglia – Aspettiamo le motivazioni e combatteremo ancora”.
Ieri Marzia Fragalà era l’unica rappresentante della famiglia in aula, all’Ucciardone di Palermo.
“E’ stato molto pesante, da un punto di vista emotivo – dice la giovane avvocatessa a cui la mafia ha strappato il papà – mi sentivo in un film”.
E rimarca l’importanza della conferma di una “matrice mafiosa“, riconosciuta dai giudici per l’omicidio Fragalà.
Ora si augura che “la città di Palermo possa attribuirgli un giusto riconoscimento, come una strada e una piazza. Mio padre – dice Marzia Fragalà – non deve essere dimenticato”.
Questi infami ….e mi riferisco a tutti, se c’è un Dio , e un Dio c’è, la pagheranno cara.
Speriamo almeno che la condanna venga scontata per intero.
Perchè continuiamo a dare lauti stipendi a questi giudici ? Licenziarli e a casa di corsa.