De Masi aveva paragonato Di Maio a Gesù. E oggi dice: «Spero non si torni alla normalità di prima»

24 Mar 2020 12:11 - di Marta Lima

Parole, forse provocazioni da “intellettuale”, quelle di Domenico De Masi. “Spero che non si torni alla normalità di prima”. Così il sociologo, tanto caro alla sinistra e ai grillini, si esprime ai microfoni della trasmissione radiofonica L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

De Masi non è nuovo alle “provocazioni” più o meno riuscite. Tanto per dire, aveva paragonato Di Maio a Gesù, giusto per tenersi low profile. In passato, poi, oltre a simpatizzare per il Movimento (ma prima ancora aveva simpatizzato per il Pd, per Leu per poi tornare grillino…) si era anche occupato, profumatamente pagato, della comunicazione a 5Stelle. Sarà un caso, certo. Niente di male, ovviamente, ma forse questo spiega l’atteggiamento di grande sostegno del professore alla causa del premier grillino Conte. Ma De Masi parte da lontano…

De Masi e la normalità del coronavirus

La normalità, spiega De Masi, “è quella che ha creato il riscaldamento del pianeta, quella che ha creato questo virus e quella che ha reagito in questo modo al virus. Quella che viene chiamata normalità è la più totale anormalità. Un mondo basato su disuguaglianze, consumismo sfrenato, su cose ritenute indispensabili e che oggi si rivelano sempre più futili”. Per De Masi, “la normalità sarebbe una società in cui i bisogni radicali prevalgono sui bisogni alienati, ma nella nostra società avveniva l’esatto opposto. Quindi spero che non si torni alla normalità di prima” conclude il sociologo. Siamo quasi all’elogio del coronavirus

Gli elogi al premier Conte

Ovviamente, l’endorsement è scontato. “Il comportamento complessivo di questo governo mi ha stupito in positivo, mi aspettavo molto peggio. Penso a quanto sarebbe stato peggio se avessimo avuto un altro al posto di Conte. Si tratta di un governo incappato in una cosa mai vista prima. Il governo si è dovuto inventare tutto e ha scelto il criterio di provare e poi correggere eventuali errori. L’ha fatto con molto equilibrio, cercando di garantire tutela della salute, dell’economia e della democrazia”.

Ma il paradosso, da uomo di comunicazione, De Masi lo lancia sul suo settore. “Mi pare che dal punto di vista comunicativo Conte sia abbastanza efficace, è molto più autorevole di tanti suoi competenti”. Da Bassolino (che lo nominò presidente del Parco del Cilento, lui, noto ambientalista…) a Casalino, il tutto in pochi anni. Passando per gli annunci al popolo fatti da Conte su Fb, così diversi, in effetti, da quelli dei suoi predecessori.

Commenti

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  • giovanni vuolo 24 Marzo 2020

    Da uno che paragona Di Maio a Gesù cosa ci si poteva aspettare, se non la celebrazione dell’incapacità totale di Conte che, assieme a Mattarella, dovrebbe rispondere del reato di strage.

  • maurizio pinna 24 Marzo 2020

    Codesto habituee delle TV compagne all’apparire del contagio si era infrattato da qualche parte e, personalmente, non mi aveva sconvolto la vita, in quanto è sempre stato un galoppino del regime. Ora si è riaffacciato per raccontare delle banalità del tipo “Si tratta di un governo incappato in una cosa mai vista prima. Il governo si è dovuto inventare tutto e ha scelto il criterio di provare e poi correggere eventuali errori”, se ho ben capito, secondo lei questa è la norma? Si marcia ad esposizione e vai? Ma che persone sono quelle che vengono ad ascoltare le sue lezioni?

  • MICHELE fuccilo 24 Marzo 2020

    De Masi è uno dei tanti…galleggiano proni ora ai grillini, ieri ai comunisti, domani ad un altro padrone.
    Sono individui senza spina dorsale, senza dignità e si vendono e si fanno comprare dal padrone del giorno…sono meno di niente.
    L’unico loro “conforto” è che non sono mai soli.. Ahinoi!!
    Un saluto michele