Coronavirus, Miur: «Nessun rischio per l’anno scolastico. Valido anche sotto i 200 giorni»

7 Mar 2020 15:07 - di Aldo Garcon
Coronavirus

L’anno scolastico è salvo anche se i giorni di lezione saranno inferiori a causa del coronavirus. «Gli atti normativi adottati, come in altre situazioni similari del passato, garantiscono la validità dell’anno scolastico. Per le specifiche situazioni determinatesi, derogando al complesso dei 200 giorni di lezione di cui all’articolo 74 del Testo Unico. E, di conseguenza, ai termini necessari alla validità dei periodi di formazione e prova del personale scolastico, come disposti ai sensi della normativa vigente».

Coronavirus, la circolare del Miur

«Resta però la necessità di favorire, in via straordinaria ed emergenziale, in tutte le situazioni ove ciò sia possibile, il diritto all’istruzione. Attraverso modalità di apprendimento a distanza, non solo nelle c.d. “zone rosse”. (Per le quali permane la chiusura delle istituzioni scolastiche). Ma anche sul restante territorio nazionale per il quale, ai sensi di quanto disposto dal Dpcm del 4 marzo 2020, vale la sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo 2020». È quanto si legge nella circolare del Miur che illustra le disposizioni del governo. E fornisce chiarimenti per dirigenti e personale in merito alle misure prese nel campo dell’istruzione per la gestione dell’emergenza coronavirus e le relative indicazioni operative. La nota del Ministero dell’Istruzione è online.

Il ringraziamento a chi svolge il lavoro con dedizione

Il testo si apre con un ringraziamento a «tutti coloro che stanno andando oltre ogni obbligo e ogni dovere, svolgendo il loro servizio al Paese con dedizione, spirito di iniziativa, competenza». E poi ancora. Si legge in apertura della nota che orienta le istituzioni scolastiche su come comportarsi nelle prossime settimane. Amministrazione, dirigenti scolastici, docenti, personale educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario, studenti, organizzazioni sindacali, associazioni, mondo imprenditoriale «stanno, ognuno, facendo la propria parte dimostrando una spesso misconosciuta, ma preziosa, capacità di reagire all’emergenza».

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