Come s’è formato il terribile focolaio di Bergamo? Forse con una partita di calcio

21 Mar 2020 15:37 - di Redazione

Come si è formato il terribile focolaio di Bergamo e l’aumento esponenziale dei contagi in Lombardia? Forse è stata una partita di calcio. È un’ipotesi formulata dalla Protezione Civile. Parliamo di Atalanta-Valencia, 19 febbraio 2020, ottavi di Champions League, stadio San Siro. Ecco quanto sostiene Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano: “Certamente quella partita può essere stata un importante veicolo di contagio. Penso che l’epidemia sia partita prima, nelle campagne, durante le fiere agricole e nei bar di paese. Ma il fatto di concentrare decine di migliaia di persone della stessa zona nello stesso luogo può essere stato un importante fattore di diffusione”.

C’è anche un’altra ipotesi: il virus venuto da fuori. Fuori casa. Il 13 febbraio, nella regione valenciana muore un uomo che soltanto il 3 marzo, quando ne verrà riesumato il cadavere, risulterà positivo al coronavirus. È il primo decesso accertato per Covid-19 in Spagna. Un caso isolato? Oèèure tra i 2.500 fan che aerrivano a Milanoc’è qualcuno già infetto?  Il 14 febbraio, in una trattoria di Zogno, in provincia di Bergamo si festeggia San Valentino.   Dopo pochi giorni i clienti di quella sera vengono contattati dall’Asl perché uno dei clienti è risultato positivo al coronavirus. Al dunque? Il virus gira nella regione valenciana e a Zogno, venti chilometri da Alzano e Nembro, due degli epicentri del contagio. Mancano pochi giorni a San Siro. È un fatto che il giorno dell’andata degli ottavi l’esodo dei bergamaschi che raggiungono il Meazza coinvolge più di 45mila tifosi.

“Arrivano da ogni dove, si legge su il Giornale.  “Da Bergamo, dalla pianura, dalle valli. Vogliono esserci nel giorno in cui il calcio scrive la storia. I pullman, censiti dal tifo organizzato, sono 28. Poco più di 1.500 persone. Gli altri, la maggior parte, arrivano in macchina. Ci sono tra loro anche quelli che abitano nei 38 comuni della val Seriana, uno dei focolai del contagio. Sono 540 persone. Una festa dello sport. Piazza Duomo, da lì si prende la metro con un cambio per arrivare a San Siro. È un dettaglio che va annotato”.

“Perché sulla metropolitana – si legge ancora- sale anche il giornalista spagnolo Kike Mateu risultato positivo al Covid-19 pochi giorni dopo. È sicuro di aver contratto il virus lì. Questo è l’evento che può aver creato l’innesco. È un fatto che il 4 marzo, 14 giorni esatti dopo la partita di San Siro, la curva dei contagi bergamasca subisce un’impennata”.

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