C’è il primo morto sospetto a Roma: una donna deceduta al San Giovanni. Un caso positivo al San Filippo Neri
Primo morto da coronavirus nel Lazio. Una donna è deceduta all’ospedale San Giovanni di Roma. A quanto si apprende, aveva gravi patologie preesistenti. La signora aveva 87 anni ed era ricoverata nel reparto di oncologia, è risultata positiva al primo test per la ricerca del Covid19, effettuato due giorni fa. Bisognerà attendere l’esito dell’esame sul secondo campione per avere la conferma definitiva.
Due positivi a Roma: quarantena per medici e infermieri
Una persona è risultata positiva al San Filippo Neri: si tratta di un paziente oncologico ricoverato in rianimazione all’ospedale Spallanzani di Roma. L’uomo, che aveva già un quadro clinico compromesso, si è presentato il 3 marzo al pronto soccorso del San Filippo Neri perché soffriva di difficoltà respiratorie: ricoverato in rianimazione, è risultato positivo al test per il CoVid19. I medici e gli infermieri entrati in contatto con lui si trovano ora in quarantena nelle loro abitazioni. Un’altra donna è risultata positiva al Policlinico Casilino, con conseguente quarantena per una quindicina tra medici e infermieri.
Primo contagio a Velletri
C’è un primo contagiato anche a Velletri, comune di circa 53mila abitanti alle porte di Roma. È un uomo di 44 anni nato in India ma da anni domiciliato in Italia ed è il primo caso di positività al nuovo coronavirus accertato a Velletri.
Coronavirus, il bollettino dello Spallanzani
Il bollettino dallo Spallanzani ci dice che sono 59 pazienti ricoverati. E cinque sono in dimissione. In questo momento sono ricoverati all’Inmi Spallanzani di Roma 59 pazienti, di questi 25 (in aggiunta alla coppia cinese ormai negativa) sono risultati positivi al nuovo coronavirus e sono ricoverati nell’istituto. «Tutti i ricoverati» allo Spallanzani di Roma «sono in condizioni cliniche stabili ad eccezione di cinque che presentano una polmonite interstiziale bilaterale in terapia antivirale e che necessitano di supporto respiratorio». «Si sta provvedendo a dimettere 5 pazienti, risultati negativi ai test o che non richiedono più ospedalizzazione».