Orrore in Pakistan, 14enne cristiana stuprata e sposata a forza. Per i giudici è tutto ok: aveva già il ciclo…

3 Feb 2020 15:48 - di Martino Della Costa
Spose bambine foto Ansa

Rapita e stuprata. Poi sposata a forza. E oggi i giudici dell’Alta Corte del Pakistan l’hanno di fatto condannata a quel matrimonio estorto con la violenza. La sposa bambina ha solo 14 anni: ma ha già il ciclo, dunque… Per la sharia e i suoi proseliti, Huma (questo il nome della vittima dell’abominio) ha avuto già le prime mestruazioni: dunque può sposarsi.

Rapita e stuprata. Poi sposata a forza: per i giudici è tutto ok

Nelle parole dei genitori della ragazzina, tutto lo sconcerto e l’orrore oscurantista della vicenda. Una storia che non possiamo considerare un oltraggio alla persona. Alla donna. Ai codici etici e giuridici che dovrebbero tutelare i minori. Oltre che un ennesimo segno della persecuzione strisciante imposta alle comunità cristiane che vivono nella Repubblica islamica dello Stato dell’Asia meridionale. «È l’ennesima sconfitta della giustizia», ha tuonato allora ad Aiuto alla Chiesa che Soffre Nagheena Younus dopo l’udienza sul caso della figlia Huma di stamattina. «L’ennesima riprova che lo Stato non considera i cristiani dei cittadini pachistani», la conclusione dolorosa della famiglia della ragazzina vittima più e più volte. Della violenza e della sua ratificazione in tribunale.

La vittima è una 14enne cristiana

Un abuso di fatto legittimato nell’udienza sul caso di Huma, che si è svolta questa mattina alle 11 ora locale, presso l’Alta Corte del Sindh a Karachi. Un’udienza al termine della quale, come riferito dal sito ofcs.report «i due giudici, Muhammad Iqbal Kalhoro e Irshad Ali Shah, hanno stabilito che, anche qualora Huma fosse minorenne, il matrimonio tra la ragazzina cristiana e il suo rapitore Abdul Jabbar resterebbe comunque valido. Perché secondo la sharia, la legge islamica, una volta avuto il primo ciclo mestruale, una bambina di qualsiasi età può contrarre matrimonio».

Sulla vicenda pesa solo la sharia e nient’altro

Nessun valore è stato dato dunque al Child marriage restraint act, la legge che vieta le nozze con minori, entrata in vigore nel 2014 in Sindh, e finora mai applicata. Nessun valore ha avuto il riconoscimento dell’abuso inferto alla 14enne: rapita. Stuprata e costretta a unirsi in matrimonio proprio con il suo rapitore. Nessun valore ha avuto ricordare che Huma, sequestrata il 10 ottobre scorso, è un membro della comunità cristiana. Così come nessun peso è stato dato ai sospetti di corruzione e complicità con rapitore, ricaduti sul poliziotto incaricato del caso. Nessun peso è stato dato alla richiesta avanzata dai legali della 14enne di affidare Huma ad un centro, allontanandola così dal suo aguzzino.

E nella prossima udienza di marzo…

La prossima udienza è fissata per il 4 marzo: ed è lecito attendersi altra delusione. Altra amarezza. Altro dolore. Come riferisce nella sua eloquente ricostruzione dei fatti il sito ofcs.report, infatti, «purtroppo anche qualora fosse attestato che Huma è minorenne, la decisione dei giudici di ritenere il matrimonio valido annulla qualsiasi possibilità». «Qualunque speranza che Jabbar venga punito per i reati di rapimento e matrimonio forzato».

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 5 Febbraio 2020

    Per i personaggi , sotto elencati da altri commenti, non hanno nessun interesse al caso della ragazza pakistana. Per loro sta tutto bene…. purche’ non vengano coinvolti personalmente, cio’ dimostra il totale menefreghismo di costoro che vorrebbero che l’Italia diventi una succursale dell’islam.
    La sharia piace alla boldrini….???? Puo’ anche andare a vivere in Pakistan con loro, noi siamo d’accordo.

  • Alberto Lazzari 4 Febbraio 2020

    Boldrini & c sinistrorse dove sono ?

  • Enrico Ceccarelli 4 Febbraio 2020

    Ma la boldrini, femministe varie, sardine e gretine? Tacciono di questo obbrobrio!

  • Silvia Toresi 4 Febbraio 2020

    Un vero schifo!!!!!!