Coronavirus, paura a Tenerife: medico italiano in vacanza si sente male. Positivo al test
Un medico italiano in vacanza a Tenerife è risultato positivo al coronavirus, al test eseguito nel laboratorio di microbiologia dell’Ospedale universitario Nuestra Señora de Candelaria. E’ quanto si apprende da fonti di Europa Press. Il turista, un medico proveniente dall’area italiana colpita dal coronavirus, ha iniziato a sentirsi male. Si è recato alla clinica Quirón nel sud di Tenerife, dove ora si trova ricoverato in isolamento.
Il medico italiano sottoposto a nuove analisi
La notizia – come riporta l’Adnkronos – è stata confermata dal presidente delle Isole Canarie, Ángel Víctor Torres. Sull’account Twitter ufficiale ha spiegato che il protocollo corrispondente è stato attivato ieri sera. Dopo i primi test alle Isole Canarie con risultato positivo oggi il medico italiano sarà sottoposto a nuove analisi eseguite dal Centro nazionale di microbiologia dell’Istituto sanitario Carlos III di Madrid.
L’uomo aveva la febbre
Fonti del centro sanitario hanno riferito che il medico italiano aveva la febbre ed è in isolamento come misura preventiva. Il ministero della Salute ha attivato una linea telefonica gratuita per rispondere alle richieste di informazioni su misure di prevenzione, possibilità di infezione e voci infondate.
Primo caso sospetto nelle Asturie
Primo caso sospetto anche nella regione spagnola delle Asturie. Protocollo per una 25enne ricoverata nell’ospedale dell’Università Centrale delle Asturie (Huca). La giovane donna sarebbe di ritorno da un viaggio in Italia, secondo quanto hanno riferito a Europa Press fonti sanitarie. spiegando che l’esito del test a cui è stata sottoposta la 25enne arriverà nelle prossime ore.
La Scuola svizzera di Roma rinuncia alla settimana sciistica
In relazione al dilagare delle infezioni da coronavirus in Italia, la Scuola svizzera di Roma rinuncia alla settimana sciistica che da 22 anni organizza a Fiesch, nel distretto altovallesano di Goms. A confermare la notizia del quotidiano regionale “Walliser Bote” è la direttrice del resort locale, Barbara Moosman. Ha detto di comprendere la decisione, anche se la zona di Roma non è una dove sono state prese misure ufficiali.
Moosman valuta che la rinuncia dell’istituto svizzero di Roma, che doveva arrivare con un gruppo di 66 persone, farà perdere al resort da 15mila a 18mila franchi. La direttrice sottolinea poi che gli ospiti italiani generano solo una parte molto piccola del fatturato.