Coronavirus, parla il dermatogolo contagiato: «Vi racconto la mia Odissea »
«Sto abbastanza bene, il peggio è già passato. Spero che tutto proceda per il meglio». A quanto apprende l’AdnKronos Salute da chi ha potuto sentirlo in ospedale, sono queste le parole con cui il dermatologo 50enne del Policlinico di Milano, risultato positivo al nuovo coronavirus e ricoverato all’ospedale Sacco, descrive il suo stato d’animo oggi. «Quando ho avvertito i primi sintomi, appena rientrato» da un congresso in Germania, «mi sono presentato al Sacco – racconta raggiunto al telefono – perché già temevo che fosse qualcosa di meno di banale di una semplice influenza».
Coronavirus, parla il medico dermatologo
Il camice bianco sta bene, tanto che sabato 22 febbraio dal Sacco avevano deciso di dimetterlo. Nel frattempo, però, in Lombardia stavano esplodendo le positività al nuovo coronavirus e allora per scrupolo gli è stato fatto il tampone, ricostruiscono dall’Irccs di via Sforza. Risultato: positivo. Una sorpresa per il medico, visto che lui era stato all’estero per diversi convegni, l’ultimo dei quali in Germania. Ma «tutti non in zone a rischio». Dato che l’altro Paese in cui ha fatto tappa era la Grecia, conferma il Policlinico. E peraltro il medico non è residente nella zona rossa della Lombardia, l’area del Lodigiano al centro dei contagi. Dopo il rientro, circa dieci giorni fa, aveva sintomi influenzali. Poi, intuendo che non erano così banali era andato in ospedale per un controllo.
Resta ancora ricoverato
Al Sacco lo hanno trattenuto e curato. Tutto questo succedeva sei giorni prima che scattasse l’allarme in Lombardia con il primo caso positivo al coronavirus. Quello del 38enne di Codogno. Ora il camice bianco non vede l’ora di tornare a casa. Ma dovrà aspettare. Pur dimissibile se si considerano le sue condizioni cliniche, il dermatologo resta ricoverato «finché ha una carica virale attiva» e potrà lasciare l’ospedale solo quando si avrà la certezza che non ha più il virus trasmissibile.