Caso Vannini, la Procura di Civitavecchia: “Nostro operato corretto. La Cassazione ci ha dato ragione”

15 Feb 2020 18:22 - di Redazione
vannini

“Le intercettazioni ambientali – ha sottolineato il procuratore – hanno contribuito in maniera determinante all’accertamento della dinamica dei fatti”. E, ancora, la consulenza medico-legale e l’acquisizione dei tabulati, il controllo delle chiamate al 118, gli interrogatori e le testimonianze.

Il Procuratore: “Il ricorso lo abbiamo proposto noi”

“Gli elementi di prova raccolti hanno consentito di richiedere il rinvio a giudizio di Antonio Ciontoli e dei suoi familiari per il delitto di omicidio (doloso). Rinvio a giudizi successivamente disposto dal giudice dell’udienza preliminare. A fronte della condanna di Antonio Ciontoli, da parte della Corte di Assise di Roma, per il delitto di omicidio (doloso), e dei familiari per omicidio colposo, questa Procura – ha ricordato Vardaro – ha proposto impugnazione con riferimento alla condanna, per omicidio colposo e non doloso, dei familiari di Antonio Ciontoli. La Procura generale presso la Corte di Appello di Roma ha condiviso l’impostazione della Procura di Civitavecchia. E ha proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di Assise d’Appello, che aveva riqualificato il fatto per tutti gli imputati come omicidio colposo. Come è noto – ha concluso – la Corte di Cassazione ha accolto l’impugnazione della Procura generale“.

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