Vigili del fuoco salvano due sorelle: erano rimaste intrappolate per oltre un’ora in ascensore
L’intervento dei Vigili del fuoco, la fine di un incubo. Un’ora e quindici minuti di terrore. È esattamente questo il tempo che ha visto due sorelle calabresi intrappolate in ascensore. La vicenda si è verificata in un condominio di Corigliano Calabro, nel cosentino. Le due sorelle, Antonella e Rossella, erano salite dal terzo piano in mansarda per tirare fuori gli scatoloni con gli addobbi natalizi. Non avevano portato il cellulare.
Caricati gli scatoloni in ascensore, si apprestavano a scendere per dedicarsi al loro albero di Natale. L’ascensore è composto da una porta esterna in ferro e da due porte interne che scorrono da destra e sinistra. La chiusura è al centro.
Hanno schiacciato il pulsante, le porte interne si sono chiuse, la cabina è scesa di appena 30 centimetri. Poi il blocco. Le porte interne si sono scardinate, incastrandosi nel muro.
«Abbiamo premuto il tasto di allarme e i condomini si sono presto attivati», racconta Antonella. «Hanno chiamato la ditta che si trova comunque in città e non sarebbe arrivata prima di un’ora. È stata la ditta stessa a chiamare i Vigili del fuoco».
La ditta sarebbe infatti arrivata dopo due ore. Nel frattempo un condomino, ha premuto un pulsante esterno che permette all’ascensore di arrivare al piano in caso di blocco. A quel punto, come raccontano le sorelle, le porte si sono completamente staccate e nella cabina iniziavano a cadere calcinacci.
L’intervento dei Vigili del Fuoco è stato decisivo e ha occupato un posto speciale nel cuore di Antonella e Rossella. È’ stata la carezza di uno di loro, sul viso delle ragazze, a dare loro coraggio. Hanno iniziato a far scendere la cabina al piano, per poter aprire la porta esterna e permettere ad Antonella e Rossella di uscire.
«Mentre tentavano di far scendere la cabina – prosegue Antonella – le porte si inarcavano verso le mie gambe. Lì ho vissuto davvero il terrore perché temevo che potessero staccarsi tranciandomi le gambe o che la cabina potesse precipitare. I vigili del fuoco ci rassicuravano dall’esterno. Sono riusciti ad aprire la porta in ferro, hanno introdotto una scala in ascensore e siamo uscite. Mia sorella è scoppiata in lacrime, a me girava la testa. In quella cabina non c’era più aria. I vigili del fuoco ci hanno salvato la vita e non sappiamo davvero come ringraziarli».
Dello stesso avviso anche la sorella minore Rossella: «A mente lucida – continua – pensiamo di non averli ringraziati abbastanza, ecco perché abbiamo deciso di raccontare la nostra disavventura: affinché possano leggere che gli saremo riconoscenti a vita. Avranno stipendi da fame, non avranno i giusti riconoscimenti, ma per noi saranno per sempre immensi eroi. Vogliamo che lo sappiano».