Open, Renzi furioso. In aula cita Moro: «Non ci lasceremo processare nelle piazze»

12 Dic 2019 13:02 - di Mia Fenice
Renzi

Matteo Renzi interviene al Senato nel dibattito sul finanziamento ai partiti e sulla fondazione Open. E cita Aldo Moro. «Nel ’77 il presidente Moro alla Camera utilizzò parole notevoli nei confronti di altre forze politiche e di chi voleva processare nelle piazze il suo partito, “non ci lasceremo processare nelle piazze”. Le ripetiamo e ce le diciamo». E poi ancora: «Quella vicenda ha segnato la storia istituzionale del Paese per la sua conseguenza più alta, le dimissioni di Giovanni Leone costretto a lasciare il Quirinale, non perché coinvolto ma in ragione di uno scandalo montato ad arte e che trovo doveroso che venga ricordato qui».

Renzi e l’inchiesta sulla fondazione Open

Il suo è un attacco durissimo alla magistratura. E ha come centro l’inchiesta della procura di Firenze sulla fondazione Open dove sono indagati Alberto Bianchi e Marco Carrai per finanziamento illecito. «La magistratura – ha detto l’ex premier – pretende di decidere cosa è un partito e cosa no. E se al pm affidiamo non già la titolarità dell’azione penale ma dell’azione politica, quest’Aula fa un passo indietro per pavidità e lascia alla magistratura la scelta di cosa è politica e cosa non lo è».

«È stato commesso un reato»

Nelle indagini sulla fondazione Open è stata fatta «una retata che descrive come criminale qualsiasi tipo di finanziamento privato. Fatto con forme regolari. Questo è il punto». Sottolineando che «c’è un reato in questa vicenda che nessuno vuole vedere. Ex art 326, la violazione del segreto d’ufficio e riguarda vicende personali. Se nelle stesse ore della perquisizione c’è la pubblicazione di dati sensibili. Che, solo la banca d’Italia, la procura e la Guardia di finanza hanno c’è un corto circuito».

«Servono soldi puliti»

Per il leader di Italia Viva, «è accaduta una cosa semplice: contributi regolarmente dati alla fondazione sono stati improvvisamente trasformati in contributi irregolari. Se questo non è chiaro, il punto è che può accadere a ciascuno di voi». «Per distruggere la reputazione di un uomo può bastare la copertina di qualche settimanale. Ma per ricostruire quella reputazione servono anni e anni», ha detto ancora Renzi. «Servono soldi regolari, puliti e trasparenti per fare politica. Io non ci sto nello Stato etico di chi vuole trasformare in un processo il principio di opportunità della politica».

 

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