La Raggi salva la faccia: via dal Campidoglio il vignettista Marione. Paragonò la Ue ad Auschwitz
Virginia Raggi caccia il vignettista Marione e gli revoca l’incarico . Il fumettista romano Mario Improta, è finito nel tritacarne politico per una sua vignetta in cui ha offeso gli ebrei. Secondo la ricostruzione fornita dall’Adnkronos, la Raggi ha sentito telefonicamente il disegnatore. E gli ha chiesto di interrompere immediatamente la collaborazione a titolo gratuito con Roma Capitale. La vignetta finita sott’accusa ritraeva l’Unione europea come il lager nazista di Auschwitz, con Boris Johnson esultante e in fuga da un campo di sterminio. Erano subito scoppiate le polemiche. Il Pd lo aveva attaccato: «Questo vignettista offende la città di Roma e l’olocausto, Raggi gli ritiri la collaborazione con il Comune».
Raggi e il vignettista Marione
Marione prima aveva replicato sarcasticamente sostituendo il lager con una latrina gigante. Poi, rivolgendosi direttamente a chi nel Pd lo aveva accusato, aveva disegnato l’Unione europea come il castello delle favole di Disney. Disegno accompagnato da un post: «Vignette satiriche per piddini. Vi ringrazio, il vostro livore è la garanzia che sono dalla parte giusta della storia. Vi prenderò così tanto per il culo che sarete costretti a girare con una maschera. Diversa da quella da servi infami che indossate ora».
Le polemiche
La Raggi travolta dalle polemiche aveva preso le distanze, sottolineando come la vignetta incriminata non aveva «nulla a che vedere con l’amministrazione ma ci tengo a dire che non rappresenta il mio pensiero e contrasta con la mia sensibilità su temi che mi hanno sempre vista impegnata in prima persona». Parole che però non sono bastate a placare gli animi. Anche oggi il Pd ha chiesto le sue scuse. Durissimo il post su Twitter del piddino Filippo Sensi. «Non ho ancora sentito le scuse di @virginiaraggi per avere affidato a #Marione la sua campagna di educazione civica (sic!) nelle scuole. Pagata dai romani. Non ho ancora sentito parole chiare e l’interruzione ora di una collaborazione andata avanti in tutti questi giorni #shame». Alla fine Virginia Raggi ha ceduto. Marione da qualche settimana curava la sua campagna di comunicazione di Virginia con vignette che la ritraevano come l’eroina di un manga giapponese.