In libreria “L’occhio del Vate”, thriller esoterico su D’Annunzio

8 Dic 2019 12:47 - di Penelope Corrado

A cento anni dall’impresa di Fiume, arriva sugli scaffali un thriller-esoterico su Gabriele D’Annunzio. L’autore è Carlomanno Adinolfi, che, dopo “Il sole dell’impero” (Idrovolante, 2016), dà luce al suo secondo romanzo, “L’occhio del Vate”, da lunedì in libreria per i tipi di Altaforte, la “casa editrice più odiata d’Italia”, già finita al centro delle cronache per la querelle del Salone del Libro scatenata dal libro intervista di Chiara Giannini all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

L’occhio del Vate di Carlomanno Adinolfi

Il protagonista dell’opera di Adinolfi si chiama Valerio Pillari. È uno spregiudicato cacciatore di testi antichi e libri rari, che riceve l’incarico di risolvere un oscuro enigma legato a “Le vergini delle rocce” di D’Annunzio. Al centro della vicenda c’è un medaglione appartenuto al Vate. Attorno ad esso si sviluppa un intrigo diabolico. Ricerche ed enigmi che porteranno il protagonista nei dedali di un segreto. Forse legato alle società esoteriche degli anni Venti e Trenta e alle forze arcane che tentarono di influenzare gli esiti delle due guerre mondiali. Una vicenda che si scoprirà affondare le radici ancora più indietro nei secoli, in una catena ininterrotta di eventi a ritroso che porta fino alle origini di Roma e della stirpe italica.

“Sarà un codice da Vinci italiano”

“Volevo scrivere una sorta di Codice Da Vinci italico – spiega Adinolfi – A ispirarmi, tra l’altro, è stato un saggio di Attilio Mazza sul D’Annunzio ‘sciamano’, che tra le tante cose racconta degli amuleti che il Vate commissionava al suo orafo di fiducia per regalarli a chi gli era caro come protezione contro la ‘nigra magia’, come la tartaruga donata a Tazio Nuvolari. Ma ‘L’occhio del Vate’ arriva molto più indietro nei secoli, seguendo un fil rouge che collega l’antica sapienza romano-italica fino ai nostri tempi”.

Chi è l’autore del libro “L’occhio del Vate”

L’autore: Carlomanno Adinolfi (Feltre, 1982), ingegnere elettronico con maturità classica, appassionato di storia, mitologia indoeuropea, cinema e letteratura fantastica. Ha scritto il romanzo Il Sole dell’Impero e uno dei racconti di Eroi. Ventidue storie dalla Grande Guerra, entrambi editi da Idrovolante. Sulla rivista Letteratura e Tradizione è stato pubblicato a puntate il suo racconto Black Out mentre per Altaforte Edizioni ha scritto uno degli interventi di ZetaZeroAlfa forti rockamboleschi venti.

Vive da sempre a Roma. Ha collaborato con la rivista Occidentale, per cui ha ricoperto anche la carica di caporedattore. Attualmente collabora con Il Primato Nazionale. Dal 2005 è presidente de La Testa di Ferro, l’associazione culturale che gestisce l’omonima libreria nel rione Monti.

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