Recita di Natale vietata all’asilo: «Non turbiamo chi non è cattolico». L’ira dei genitori
Il Natale si avvicina. E già ricominciano le vergognose iniziative di chi di vuole vietare i presepi o le recite natalizie. C’è chi in nome di una presunta laicità vuole cancellare le tradizioni. E ha già deciso di mettere al bando i tradizionali spettacoli degli alunni. Non ci sarà alcuna recita di Natale all’asilo Gianni Rodari di via Torino a Moie, in provincia di Ancona. I piccoli alunni, tutti dai 3 ai 5 anni, quest’anno non festeggeranno le festività natalizie a scuola. E così non ci sarà il tradizionale spettacolo davanti ai genitori.
Natale, vietate le recite
Come spiega il Messaggero, nell’istituto circa il 10% dei bambini sarebbe straniero, non di fede cristiana. Quindi niente recita per non urtare chi professa un’altra religione. Una decisione che ha mandato su tutte le furie numerosi genitori. «I nostri bambini non potranno fare la recita di Natale perché discriminatorio nei confronti dei bimbi non cattolici. Ma vi sembra normale?». Ma gli insegnanti non sembrano intenzionati a cedere, per rispetto dei bimbi stranieri.
«È una presa di posizione decisamente troppo forte ed estrema quella degli insegnanti del Rodari – ha commentato il sindaco – in un sistema pluralistico come il nostro, togliere la recita di Natale per tutelare alcune persone rischia di scontentarne altre. Per i bambini di quell’età è più un gioco, un momento per stare insieme e divertirsi. Ma annullarlo significa ampliare il divario religioso, culturale e dei costumi di ciascun alunno, anziché favorire l’integrazione».
La protesta della Lega
«Non è cancellando la nostra storia e le nostre tradizioni che si aiuta l’integrazione». È duro Paolo Arrigoni, senatore della Lega e responsabile della Lega Marche. «Anzi una decisione così sconsiderata come quella di sottrarre ai bambini la gioia del Natale la rende più difficile, creando malumore nei bambini e comprensibile diffidenza nelle loro famiglie».
Come al solito ci stiamo rincretinendo. Come anche il Messaggero si e’ totalmente imbastardito, succube delle smanie dei buonisti da quattro soldi anch’essi colmi di una smisurata ignoranza.
I non Cattolici o semplicemente non Cristiani devono ridere di noi e prendreci per degli ignoranti e pazzi. Perchè i dirigenti Italiani non decretano il Natale, la Pasqua e altre feste Cristiane come faccendo parte delle nostre radici Cristiane e della nostra cultura millenaria? Vorrei vedere altri paesi con altre religioni mettere fine alla loro fede e alle loro usanze a causa di residenti diversi!!! Ricordate che nella Costituzione dell’unione Europea non sono menzionate le radici Cristiane dell’Europa! Sbaglio enorme!
Non ci sono parole per commentare questa iniziativa scellerata.Un tempo una cosa di questo genere non sarebbe mai successa. Ma ormai l’Italia ha perso tutti i soui valori. E poi ci lamentiamo se i giovani fanno spaccio di droghe, stuprano le donne
e fanno tutte quelle porcherie che si leggono sui giornali. Occorre un secondo Napoleone per rimettere le cose a posto.
Questo è il risultato della tolleranza – quando non addirittura approvazione – che è stata ripetutamente dimostrata dalla società, nel suo complesso, verso gli ignoranti penosi che abbiamo lasciato crescere senza limiti. Quegli ignoranti lontani dal comprendere che tutto ciò che li circonda di qualità civile, nella quale loro si muovono, è frutto della civiltà cattolica. A continuare così verrà l’Islam a far loro cambiare idea.
Ma a parte il fatto della tradizione, ma in democrazia non vince la maggioranza? Perchè conta di più un 10%?
Il 10% non sono Cristiani e gli altri 90% dove li mettiamo
Chi viene in Italia sa che è un paese cristiano. Quindi?
Leggo diverse considerazioni di dissenso nei confronti delle maestre che vietano i presepi e le recite natalizie negli asili sopprimendo così le tradizioni della civiltà cristiana e popolare nel nostro paese Italia. Ma una considerazione va fatta e che contraddice l’ideologia che sottostà a quei provvedimenti:
-alimenta la cultura dell’odio in quanto divisiva
-E’ UNA VERA E PROPRIA VIOLENZA CONTRO I PICCOLI E LA LORO INNOCENTE ATTESA GIOIOSA DI UN AVVENIMENTO CHE HA UN NOME: IL NATALE DI UN BAMBINO CHE SI CHIAMA GESU’ IN TUTTO IL MONDO. Le motivazioni addotte dalle maestre nascondono la realtà di una ipocrito paganesimo anticristiano a cui neppure gli islamici si associano.
Siamo ormai alla totale follia! I bimbi di religione NON Cattolica possono essere esentati dall’assistere e magari spostati in una classe ove non c’è il Presepe o quant’altro possa richiamare la ns religione, vero sig. preside o direttore?
Sempliice : dedicare un giorno ai cattolici ed un giorno per ognuna delle altre religioni di modo che ogni Comunità si possa esprimere. Uguaglianza e “Libertà” per tutti SENZA DISCRIMINAZIONI.
Contro quei figuri l’ira non è sufficiente ! Chi ne ha facoltà deve allontanarli dalla scuola e prendere provvedimenti !
Ed i genitori in quel giorno non devono portare i bambini all’asilo
Basta con queste stupidaggini dei divieti, chi viene da noi deve imparare a rispettare le nostre tradizioni!??????
È inaudito!per non scontentare i bambini di altre religioni,scontentiamo i bambini cattolici…chissà se in altri Paesi del mondo ai bambini cattolici usano la stessa cortesia che Noi usiamo verso coloro che hanno una religione diversa dalla Nostra.
SE MIO FIGLIO/A ANDASSE IN QUELL’ASILO NON LO MANDEREI PIU’.IO SONO STATO NEI PAESI MUSULMANI SE NE FREGANO DELLA NOSTRA RELIGIONE E NON RISPETTANO LA NOSTRA RELIGIONE VERGOGNATEVI.
prova ad eliminare nei paesi islamici le loro tradizioni religiose se abiti in questi stati……
sinistra liberale maledetto cancro, la nostra società é profondamente malata e speriamo di trovare presto una cura prima che sia troppo tardi!