De Vito torna a presiedere l’assemblea capitolina. De Priamo (FdI): in Campidoglio situazione paradossale
Marcello De Vito, ex presidente dell’Assemblea capitolina, torna in libertà. Era agli arresti domiciliari dallo scorso marzo per corruzione nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Il tribunale ha infatti accolto una istanza del difensore, Angelo Di Lorenzo. Per l’ex presidente dell’Assemblea capitolina il processo si svolgerà con rito immediato per il prossimo dicembre.
Sul suo arresto lo scorso agosto si era espressa la Cassazione che nelle motivazioni della sentenza che aveva annullato con rinvio la decisione del tribunale della Libertà aveva definito le accuse come “congetture”. Congetture fondate su “dati indiziari” non in grado di dimostrare il loro collegamento con il “metodo corruttivo” promosso, secondo la Procura, dall’imprenditore Luca Parnasi.
De Vito, un ritorno che preoccupa il M5S
“Finalmente – dice De Vito – il mio corpo può ricongiungersi con il mio spirito che è sempre rimasto libero nonostante la mia condizione. Oggi posso affrontare il processo da uomo libero, con la serenità e la consapevolezza della liceità delle mie condotte e con piena fiducia nel processo e nella magistratura”.
Ora può riprendere il suo posto alla guida dell’assemblea capitolina. Non era infatti mai stato sospeso. Il caso agita le acque in Campidoglio: De Vito è in rotta di collisione con al maggioranza che governa Roma e si è autosospeso dal M5S. E c’è chi si appella alla sensibilità dell’ex compagno di partito, come Enrico Stefàno, che ha sostituito temporaneamente De Vito alla presidenza dell’aula.
La situazione è paradossale, denuncia Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio. “Noi avevamo raccolto le firme, all’inizio dell’inchiesta che ha coinvolto De Vito, per sostituirlo mentre si trovava agli arresti, e ciò per garantire la funzionalità dell’aula. Ma i Cinquestelle hanno preferito temporeggiare, dividendosi al loro interno sull’opportunità di una mossa del genere. Ora pagano le conseguenze della loro esitazione”.