Orrore in Bangladesh. Arsa viva per aver denunciato il preside, sedici condanne a morte
Orrore in Bangladesh. Sedici condanne a morte. Tra i condannati anche il responsabile di una scuola islamica. Le 16 persone sono state condannate alla pena capitale er aver bruciato viva e ucciso una ragazza, “colpevole” di aver accusato di molestie sessuali il preside. Nusrat Jahan, di appena 19 anni, era morta in un ospedale di Dacca il 10 aprile scorso. Quattro giorni dopo essere stata aggredita nella scuola di Feni, 160 chilometri dalla capitale.
Orrore in Bangladesh, arsa viva una ragazza
Il piano militare per ucciderla
L’omicidio, organizzato come “un piano militare”, secondo quanto riferito dalla polizia, aveva scioccato il Bangladesh e scatenato un’ondata di proteste. Nusrat Jahan Rafi era di Feni, una piccola città a 160 chilometri a sud di Dhaka e studiava in una madrasa, la scuola coranica. Dopo l’arresto del preside a Feni molta gente era scesa in piazza per chiedere il suo rilascio. La ragazza è stata uccisa nella stessa scuola, dove era andata per sostenere gli esami finali. Un’amica l’aveva messa in guardia dal clima ostile contro di lei nell’istituto conducendola sul tetto con l’intenzione di portarla al sicuro. Ma lì – poco dopo – alcune persone nascoste sotto un burqa le avevano chiesto di ritrattare le accuse. E, quando lei si era rifiutata, le avevano dato fuoco.