L’Italia di Roberto Mancini eguaglia Vittorio Pozzo. Solo nel numero, non nei trofei

16 Ott 2019 13:07 - di Redazione
L'Italia di Mancini

L’Italia di Roberto Mancini eguaglia il record di Vittorio Pozzo. Ma solo nel numero di vittorie consecutive. Di titoli manco a parlarne, ovviamente. E però tutti a dirne e a scriverne. Fiumi di commenti entusiastici per l’italica pedata che sbaraglia il Liechtenstein dopo aver affondato la Grecia e si porta a 9 successi. Non avendo mai nulla da festeggiare e con la situazione socio economica che è quella che è, ovvio che il fatto sia ingigantito. Ed è vero che la squadra di Mancini sta facendo bene. Gli azzurri stanno cominciando davvero ad essere un buon gruppo. E se è vero che una rondine non fa primavera, nove successi e un gioco apprezzabile per impegno e geometrie lascia ben sperare. Per lo meno di non fare più le figuracce che abbiamo rimediato recentemente. E che ci hanno estromesso dal disputare l’ultimo toneo mondiale in Russia. L’Italia di Roberto Mancini va. E lui, che non è un fesso, all’emergere insistente del paragone si schermisce. Sorride e sospira: “Mi piacerebbe vincere come lui due Mondiali e un’Olimpiade“. E comunque :”Mi accontenteri di conquistare il prossimo europeo“. Bravo Mancini. Come calciatore e come tecnico. Intelligente quanto basta per capire che quel paragone non può starci. Tanto è inarrivabile Vittorio Pozzo. Che dal 24 novembre 1935 al 20 luglio 1939 inanellò 30 risultati utili consecutivi. Che trionfò in tre competizioni in sei anni. Mondiali di Roma, Olimpiadi di Berlino, Mondiali di Parigi: tre allori alla base del mito azzurro. Ogni paragone è fuoriluogo. Persino controproducente. Meglio mantenere i piedi per terra e lavorare con questi ragazzi. Mancini lo sa. Per il fututo si vedrà.

 

 

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