La Leopolda fa vacillare il governo. Renzi dà dell’ubriaco a Grillo: «Toglietegli il fiasco»
«Le prime persone ai cancelli sono arrivate alle 6. E già adesso c’è un fiume di gente che sta arrivando alla Leopolda. Non sottovalutate questo popolo: l’#ItaliaViva c’è ed è bellissima». Lo scrive su Twitter Matteo Renzi, postando la foto della fila davanti la Leopolda, kermesse che, nel giorno dell’apertura, aveva già registrato un buon afflusso. Un evento che si svolge nelle stesse ore in cui il governo è alle prese con le risse interne. Tutti contro tutti. Con Zingaretti a fare da spettatore.
Alla Leopolda si sceglie il simbolo di “Italia Viva”
Nella seconda giornata dei lavori ci saranno i tavoli tematici: sono 50 e coordinati da diversi parlamentari, da Maria Elena Boschi al ministro Teresa Bellanova. Nel pomeriggio poi la presentazione del simbolo. Dalle 18, inoltre, sarà possibile iscriversi ma solo ed esclusivamente on line. «Il tempo dei signori delle tessere è finito: ciao ciao correnti», aveva detto ieri Renzi. Che stamattina ha espresso ottimismo. «Buongiorno a tutti. Dispiace per chi è rimasto fuori ci stiamo organizzando per domani per avere la piazza qui accanto. Alla faccia del flop…».
Renzi contro Grillo, a suon di vino
La seconda gornata della Leopolda si è però aperta anche con un duro attacco di Renzi a Grillo. «Avete sentito Grillo: bisogna togliere il voto agli anziani! La verità è che bisogna togliere il fiasco a Beppe Grillo. Ma come si fa a dire di togliere il voto agli anziani?». Attacchi al governo, invece, su quota 100: «Noi diciamo che per le pensioni quota 100 per 150mila persone, con un costo di 20 miliardi in tre anni, è un’assurdità. Sapete quanto costano gli 80 euro? Costano la metà, eppure vanno a 10 milioni di persone. Quota 100 è un’ingiustizia. Noi non facciamo polemiche, noi facciamo proposte».
Sull’ipotesi di una “scalata” a Forza Italia, ieri Renzi aveva lasciato intendere di essere al lavoro: «Tanti moderati non vogliono stare con Salvini che non è il leader di una destra moderata ma di una destra sovranista ed è normale che possano vedere in Italia Viva un punto di riferimento. E se oggi Mara Carfagna non è qui alla Leopolda, domani tanti moderati non saranno in piazza con Salvini. Ho molta stima di Mara Carfagna, penso sia normale che una donna come lei e tanti altri parlamentari di Fi non sopportino di vedere un partito europeista come il loro scendere in piazza con Forza Nuova e Casapound. Ma mai mi permetterei di tirare per la giacchetta la vicepresidente della Camera».