Leopolda al via stasera. Renzi e Zingaretti ostentano fair play ma già battibeccano a distanza
Leopolda 10 al via. Apportati gli aggiustamenti dell’ultimo minuto, palco e sala sono pronti ad accogliere ospiti e protagonisti alla Stazione Leopolda di Firenze per la tre oggi al via oggi. Poi, sabato si prosegue dalle 9:30 fino alle 20:30 mentre domenica – terzo e ultimo giorno – i lavori si svolgeranno dalle 09:30 fino alle 13:00, momento di chiusura dell’evento. Sul sito ufficiale della kermesse alla sua decima edizione si legge allora: «Di nuovo insieme per confrontarci sui principali temi di politica che interessano il Paese». Che poi sono gli stessi temi caldi dell’agenda politica del governo su cui Renzi e Zingaretti si troveranno a confrontarsi, partendo come al solito da posizioni diverse.
Leopolda al via stasera
Tanto che, se il primo sulla manifestazione che alzerà il sipario alle 19, per proseguire i lavori dalle 20:30, in un’intervista al Quotidiano nazionale ha dichiarato rimanendo piuttosto sul vago che quella che sta per partire «sarà una Leopolda che assomiglierà molto a quelle delle origini. Una Leopolda di sfida in cui vengono le persone che vogliono arrivare e non quelle che sono già arrivate. In cui non c’è garanzia per nessuno. Una Leopolda dei pionieri. Tipo quella del 2012, quando ci eravamo già fatti conoscere ma ancora eravamo, tutto sommato, outsider». Il secondo, ospite di Skytg24, ancor più enigmatico e generico dell’ex compagno di cordata dem, oggi competitor di Italia Viva, aggiunge pleonasticamente che «dalla Leopolda arriverà un contributo di idee che deve essere preso in considerazione. Così come vengono presi in considerazione i contributi di idee che verranno da altre forze politiche. Se è vero che abbiamo davanti 3 anni, i cittadini giudicheranno la credibilità, la trasparenza e la costanza delle forze politiche al governo. Un governo c’è e la classe politica che lo sostiene ha il dovere di farlo funzionare».
Renzi e Zingaretti duellano a distanza
Non solo. Pur di rimanere sul vago e di non ammettere dissidi tra confinanti, a chi gli chiede se Renzi abbia avviato un countdown sul governo fondando Italia Viva, Zingaretti risponde: «Io questo non lo penso. Non dubito dello spirito costruttivo di Italia Viva. Tutto quello che stiamo facendo è stimolare il governo a fare bene. Il governo è come una bicicletta, va bene se cammina, cade se si ferma. Compito nostro è fare fatti positivi per il bene degli italiani, non polemiche». Fatti, allora, e non chiacchiere. Andrebbe bene se il primo sa discettare e polemizzare sulle decisione di governo non fosse proprio Matteo Renzi che, ancora nelle scorse ore, sulla manovra dell’esecutivo ha semplicemente sottolineato: ««Evitare l’aumento dell’Iva era ed è un dovere politico. Per le famiglie inizieremo a fare quello che fino ad adesso non è stato fatto. La ministra Bonetti è bravissima, la vedrete all’opera».
Nel mirino la manovra del governo
A non convincerlo, della legge di bilancio varata salvo intese, sono «tutti i microbalzelli: dalla sugar tax alle tasse sulle transazioni immobiliari.« Le cancelleremo in Aula», ha detto Renzi annunciando battaglia. «Su questo infatti la pensiamo come i Cinquestelle. La copertura passa dal taglio degli sprechi». Infine, quanto ai retroscena che lo vorrebbero impegnato a minare la “poltrona” del premier a Palazzo Chigi, Renzi svicola e ironizza: «Se dico che Conte deve stare sereno nessuno ci crede. Potenza dei luoghi comuni. Dico a Conte di lavorare. Pensi al futuro dell’Italia, non al suo. O a vedere fantasmi dove non ci sono: faccia ciò che si è impegnato a fare e andremo d’accordo. Conte ha indici di gradimento che salgono, ma il Pil che scende. A me accadeva il contrario».