
Giorgia Meloni al gazebo di FdI: «Non bastano i voti. Per essere leader, Salvini deve anche volerlo»
«Salvini è il leader del partito che prende più voti, ma poi per fare il leader della coalizione bisogna pure volerlo». La lunga giornata di Giorgia Meloni inizia dal gazebo di Fratelli d’Italia a viale Manzoni. Dove, a poche ore dalla manifestazione di San Giovanni, i suoi militanti sono impegnati per la raccolti di firme sul presidenzialismo.
Giorgia Meloni: per essere leader, Salvini deve volerlo
Inevitabile la domanda sulla compattezza del centrodestra dopo le polemiche sul marchio leghista della kermesse di piazza contro il governo. La Meloni torna a chiedere coerenza all’alleato Matteo. «In qualche modo i segnali che arrivano oggi sono un po’ distonici, rispetto a quello che ci si sarebbe aspettato». Poi invita i passanti e i simpatizzanti a prendere le bandiere di Fratelli d’Italia in distribuzione al gazebo da portare in piazza, dove i vessilli dei tre partiti del centrodestra sono già ben visibili. Insieme a centinaia di bandiere tricolori.
Sotto il palco di San Giovanni le bandiere dei tre partiti
«A questo punto servono pure queste», dice una signora riferendosi ai vessilli della Lega già sotto il palco. Compattezza nell’«orgoglio italiano contro il governo giallorosso» ma anche una “sana” difesa delle identità. Distensivo l’auspicio di Giovanni Toti che, poco prima di partire per Roma, lancia un appello per la costruzione del nuovo centrodestra. «La piazza di oggi è uno sorta di start di questo nuovo percorso», dice il governatore della Liguria. «Se faremo diversamente significa che non saremo all’altezza di questa situazione. Oggi tutti devono contribuire senza veti, senza esclusioni. Senza gomitate, senza ripicche ma cercando di dare agli italiani un governo migliore di quello che hanno oggi».
Ormai ufficiale la scaletta degli interventi. Il primo a parlare dal palco dell’ex piazza rossa del Primo maggio sarà Silvio Berlusconi, riferiscono fonti azzurre. Per seconda prenderà la parola la leader di Fdi Giorgia Meloni mentre la chiusura è affidata a Matteo Salvini.
Non sono d’accordo Sandro Cecconi,
Il leader del centro destra è Salvini. E’ il più votato e quindi spetta a lui.
Senza nulla togliere a Giorgia che è un gigante della dialettica, si riconosce la sua scuola politica…. Trattandosi di un centro destra, cerchiamo di unirlo più che mai ora, chiamato a dimostrarsi più capace e risolutivo di quelli che sono al governo. Ognuno dei tre, incluso Berlusconi, ha il suo vissuto che, se condiviso e pattuito con gli altri due, non lascerà scampo ai sinistri. La visione comune è tassativa, fare il patto che chiede Giorgia e poi procedere compatti. Nessuno deve più parlare solo per se, ma una voce unica incontrastabile e incorruttibile. Forza tutti, siete grandi
Giorgia sei tu la leader. Salvini e’ il secondo.
No, Giorgia. Mi spiace doverti contraddire, ma lui è un vero somaro e non potrà mai essere leader della coalizione neanche se tenterete di fargli studiare la materia di analisi transazionale e leadership situazionale. Se uno nasce quadrato non puoi farlo diventare tondo, al massimo diventerà un ovale ma sempre tendente al quadrato.
L’unica persona che può fare il Leader della coalizione sei solo tu e se non ricordo male il Guardian o altra testata britannica molto letta nel mondo lo scorso anno lo ha anche scritto in modo estremamente chiaro.
Quindi inizia a pensarci molto bene e a circondarti di persone estremamente capaci su ogni materia di intervento di governo.
L’Italia ha deciso che non vuole più somari.