Forza Italia, il ribelle Rotondi “corteggia” Conte e gli stringe la mano: è un vero democristiano
Battute, sorrisi e strette di mano. Gianfranco Rotondi strizza l’occhio a Giuseppe Conte. Democristiano doc il primo, mezzo democristiano il secondo. Esponente di Forza Italia il primo, premier voluto dai pentastellati il secondo. Con un comune denominatore: l’antipatia per Salvini.
Rotondi la manifesta da questa estate. Non c’è giorno in cui non dica che non vuole morire sovranista. Di Conte sarebbe superfluo ricordare il veleono espresso persino in aula contro il leader della Lega.
Quale migliore occasione per stringere i rapporti se non il ricordo ad Avellino di Fiorentino Sullo, storico esponente irpino della Dc. A parlare è Conte, a fare gli onori di casa è Rotondi, presidente della Fondazione.
«Ogni volta vengo descritto come democristiano o grillino o di sinistra. Ma io ho le mie idee e le porto avanti nel segno di un nuovo umanesimo». Sono le parole del premier, che ironizza su di sé. I retroscena stampa parlano di lui come possibile leader di centro, capace di raccogliere il voto moderato in competizione con Matteo Renzi.
Non nasconde l’idea di aiutarlo, Rotondi, facendosi interprete dei malumori di Forza Italia. Tra gli azzurri, infatti, aleggia sempre di più il fantasma renziano. La fronda antisovranista cresce giorno dopo giorno. «Ringrazio molto il presidente Conte per aver onorato il mio maestro Fiorentino Sullo. E per averci fatto risentire un discorso da vero cattolico democratico», dice all’Adnkronos.
Da parte sua, il premier nega ogni velleità. Alla festa dei grillini a Napoli ha ribadito che le forze politiche esistenti sono quelle che servono. Per nuovi soggetti politici non vede spazi. Ma in Senato i numeri sono traballanti. E i renziani cercano di alzare la posta ogni momento utile. Ragion per cui alcuni vedono la presenza del premier ad Avellino come il tentativo di mantenere un buon rapporto con le file più moderate di Forza Italia.
C’è chi scommette che potrebbero essere loro a mettere in sicurezza la maggioranza a Palazzo Madama dove i renziani hanno un peso specifico maggiore. Secondo le voci che circolano, la pattuglia di nuovi responsabili potrebbe far capo proprio a Rotondi. Che però si limita a una battuta: «Dare la tessera Dc a Conte? Non ce l’abbiamo nemmeno noi per le ragioni che sono note».
Opportunisti e conformisti lo sono sempre stati, sopravvisuti anche alla ghigliottina giacobina di “mani pulite”, non hanno mai pensato al Popolo, se non per clientelismo elettorale. Oggi si barcamenano, pronti a sostenere il proporzionale puro, che già nel 1948 non piaceva a nessuno e venne parzialmente corretto. Pronti anche a cercare nuove avventure politiche con chi ci sta, come se l’Italia fosse la Tortuga e i parlamentari una ciurma di bucanieri, dove fa premio solo chi riesce a fregare di più il vicino di combriccola.