Benzinai sul piede di guerra: distributori chiusi per sciopero nella prima settimana di novembre

14 Ott 2019 14:26 - di Redazione

Due giorni di sciopero per i benzinai. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno deciso di proclamare uno sciopero generale di due giorni degli impianti di rifornimento carburanti. Sia sulla rete ordinaria che autostradale, per i giorni 6 e 7 novembre prossimi. Con concentramento a Roma sotto il Parlamento.

In una nota le organizzazioni dei benzinai citano “stime accreditate”.  Secondo le quali l’illegalità nella distribuzione dei carburanti è ormai insostenibile. Interessando una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” E questo sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. Sono in ballo miliardi di euro ogni anno.

Se si considera che “ogni mille litri valgono 300 euro di Iva che arrivano a superare i mille euro se si aggiungono pure le accise, la quantità di denaro sottratta alla collettività ed incassata da criminali più o meno organizzati appare incommensurabile, con riflessi devastanti, oltre al resto, anche sulla concorrenza e la qualità stessa dei prodotti immessi nei serbatoi di automobilisti ignari”. “L’illegalità è figlia delle liberalizzazioni selvagge e della conseguente destrutturazione del mercato.

Le organizzazioni dei benzinai sollecitano da anni la politica e le altre componenti del settore ad adottare una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione ed allentamento dell’intero sistema regolatorio che ha aperto le porte ad ogni forma di illegalità”. Lo sciopero è proclamato ora “di fronte alla colpevole inerzia dei Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni ed alla interessata indifferenza delle altre componenti del settore”

 

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