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Rampelli, governo da “sprofondo rosso”: la nomina Ue di Gentiloni è pura restaurazione

Rampelli, governo da “sprofondo rosso”: la nomina Ue di Gentiloni è pura restaurazione

Politica - di Redazione - 5 Settembre 2019 - AGGIORNATO 6 Settembre 2019 alle 15:12

«In continuità con la tradizione di presidenti del Consiglio non eletti dal popolo, Conte reintegra al governo gli sconfitti del Pd, gli conferisce i dicasteri più pesanti (Economia, Difesa, Infrastrutture, Agricoltura, Rapporti con Ue, Famiglia, Autonomie, consegnando la Sanità a Leu) e designa il “trombatissimo” ex premier Paolo Gentiloni alla Commissione europea. Il vero perdente del 2018». C’è sconcerto e indignazione nelle parole che Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI, affida a una nota in cui esamina e commenta la spartizione di ministeri e incarichi: a partire proprio dai principali dicasteri andati al Partito democratico e dalla nomina Ue dell’ex premier dem, segno – dichiara l’esponente di Fratelli d’Italia – di «pura restaurazione».

Rampelli sul Conte bis e sulla nomina in Ue di Gentiloni

E così, prosegue Rampelli, nella sua lettura del nuovo esecutivo a guida Conte, «per paura di presunti fascisti a petto nudo sugli arenili romagnoli ci troviamo, unica nazione dell’Occidente, i comunisti al governo, mentre la stampa minimizza. Siamo allo “sprofondo rosso” e ai comunisti col Rolex, sostenuti da eurocrati lascivi e dalla speculazione finanziaria per indebolire la nostra economia e l’industria italiana. Il tutto – conclude nella sua nota l’esponente FdI – condito da un orientamento dei cittadini antitetico rispetto ai propositi degli “illuminati aristocratici” della sinistra nostrana».

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