Niente passi indietro, adesso Conte ha fretta di concludere l’inciucio: detta regole e timing
Niente passi indietro: Conte vuole stringere e concludere la più presto l’intesa per un giallorosso che lo vedrebbe al comando. E per questo, dopo il colloquio con Mattarella e la frenetica giornata di consultazioni chiusa ieri sera, il premier incaricato dal Quirinale di trovare la quadra per un esecutivo senza il passaggio delle urne ha fretta: e detta regole e timing per chiudere il cerchio.
Ora Conte ha fretta di chiudere
Un’ora circa di colloquio al Quirinale tra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il “la” ad una giornata politicamente lontana anni luce dal clima di un ultimo weekend d’agosto. Un colloquio che, sabato, ha mandato in fibrillazione il mondo politico, dopo le tensioni che hanno caratterizzato la giornata di venerdì. Tanto che alcuni rumors davano Conte tentato dal passo indietro. Una tentazione, a quanto sembra, durata poco. In realtà, secondo quanto si è potuto apprendere, un colloquio al Colle non è affatto un inedito durante le fasi di formazione di un governo. E chi ha avuto modo di sentire Conte parla di un premier determinato ad andare avanti e a fare in fretta. Conte ha aggiornato Mattarella sullo stato dei colloqui in atto con le forze politiche, ossia sulle questioni risolte e quelle ancora da appianare. Oltretutto, sempre da quanto risulta da voci di corridoio date per attendibili, nel corso dell’incontro non sarebbe emersa la manifestazione di un’esigenza del premier incaricato di ottenere “tempi supplementari” prima di poter sciogliere la riserva. Il timing della soluzione della crisi, quindi, seguirebbe lo schema filtrato nei giorni scorsi: con lo scioglimento della riserva tra martedì e mercoledì. E così, Conte è tornato a palazzo Chigi per riprendere con la stessa lena di prima a tessere la trattativa tra i partiti. Peraltro, che non ci sia grosso spazio per allungare i tempi, vogliono farlo capire anche le posizioni forzatamente “più distensive” ostentate da parte di M5S e Pd al termine del vertice sul programma, svoltosi – a detta degli esponenti intercettati dai giornalisti in strada – in un clima “concreto e costruttivo”.
E accelera su tempi e incontri
Tutti, insomma, hanno volutamente inscenato una certa dose di ottimismo sulla possibilità di concludere in tempi brevi e sulla capacità di “fare sintesi” di Conte. Che in agenda metterà anche un incontro con Leu, di cui aveva fatto distribuire durante il vertice le proposte programmatiche ricevute e che ha esplicitato una protesta per il mancato adeguato coinvolgimento in questa fase. Non solo: il premier incaricato, che ha alleggerito la tensione concedendosi dopo il vertice con le delegazioni Pd e M5S un pranzo al sushi con il figlio in un ristorante giapponese accanto a Montecitorio, sarebbe intenzionato a sfruttare la giornata per continuare il lavoro di elaborazione, di sintesi sulla base delle proposte programmatiche dei due partiti. Che si sono dichiarati entrambi soddisfatti per il via libera ottenuto a palazzo Chigi sui punti programmatici presentati. Questione diversa, invece, le caselle di governo, un rebus che ancora non è stato sciolto e verosimilmente sarà sul tavolo di un incontro tra i leader. Infine, fonti parlamentari non escludevano sabato pomeriggio la possibilità che Conte puntasse soprattutto a una accelerazione: tanto che qualcuno ipotizza già la giornata di lunedì o, più verosimilmente, martedì per chiuder il tutto. Non prima, comunque, che un incontro con il segretario dem Nicola Zingaretti e il capo politico M5S Luigi Di Maio fornisca il suggello all’eventuale intesa per la nuova maggioranza, dotata di programmi concreti e numeri solidi in Parlamento, secondo quanto si sa essere negli auspici del Colle. Incontro che potrebbe tenersi già oggi, o al più tardi lunedì mattina. Ma davvero Conte riuscirà, gestendo tempistica e richieste, a far collimare timing e desiderata? La fretta, si sa, in certi casi non è buona consigliera…