Ingroia avvisa i Cinquestelle: «L’accordo con il Pd è contronatura, sarebbe la vostra fine»

26 Ago 2019 10:05 - di Massimo Baiocchi

L’alleanza con il Pd? Per il M5s segnerebbe «la certezza della sua scomparsa dal panorama politico». Antonio Ingroia, fondatore di Azione civile ed ex magistrato palermitano, non ha dubbi. L’abbraccio con i dem per i pentastellati significherebbe perdere i consensi rimasti dopo l’accordo con la Lega di Salvini.

La via maestra è «un governo del presidente che duri due o tre mesi» il tempo necessario ad affrontare le scadenze nazionali e internazionali per poi tornare al voto. Perché ogni ipotesi di alleanza Pd-M5s è un «accordo contronatura. Per l’ex pm, infatti, è «inconcepibile con le condizioni attuali, con questo Pd in Parlamento» pensare all’ipotesi di un governo giallorosso.

«Mi chiedo», dice Ingroia all’Adnkronos, cosa abbia in comune con i dem il Movimento Cinque Stelle. In questi anni la sua linea di intransigenza lo ha portato ad avere come avversari Berlusconi e Forza Italia, da una parte, e il Pd e Renzi, dall’altra». Insomma, se l’accordo dovesse arrivare sarebbe contronatura. Di più. «Un matrimonio d’interesse destinato a naufragare a breve». Perché, è il ragionamento di Ingroia, se «il M5s rimane fedele ai propri valori allora la stella polare deve essere l’intransigenza e il Pd non è diventato improvvisamente il partito della moralità, della legalità, della fedeltà alla Costituzione». Al contrario, quello che ha la sua rappresentanza in Parlamento è «il partito di colui (Renzi, ndr) che io ho definito in passato “aggressore della Costituzione”. Come può il M5s allearsi con il principale nemico della Costituzione di questi anni?».

Commenti

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  • maurizio pinna 26 Agosto 2019

    76 anni dopo torna il Governo Badoglio: anche allora il Re aveva fretta e il solerte Marchese del Sabotino fu rapido, oggi un Conte sarà altrettanto rapido, per i Ministri l’uno vale l’altro, dilettanti,qualcuno ricorda i Ministri badogliani? Appunto. Oggi come allora l’unica cosa che faranno sarà demolire ciò che “il fascismo” ha fatto, per il seguito basterà ricopiare i quadernetti di Ursula e denigrare Salvini, anche dopo, non si sa mai.