Allarme sushi: un virus dalla Spagna manda 12 persone all’ospedale
Dodici persone che avevano consumato sushi recapitato a domicilio o al ristorante in provincia di Treviso sono state colpite da malesseri intestinali causati da “norovirus”. I pazienti avevano presentato, a cavallo di Ferragosto, nausea, vomito e diarrea, sintomi genericamente classificati come “influenza intestinale”.
Il primo focolaio ha visto l’effettuazione degli approfondimenti diagnostici su due persone appartenenti a un gruppo di sei soggetti che avevano consumato sushi a domicilio. Il secondo focolaio, più consistente, ha evidenziato, invece, la positività per norovirus in 10 persone appartenenti a un gruppo di 14 soggetti, tutti sintomatici, che aveva consumato sushi in un ristorante.
Sushi infetto, i casi in provincia di Treviso
L’Unità Operativa di Microbiologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha individuato infatti due focolai di gastroenterite virale. A seguito dell’indagine epidemiologica è risultato, come elemento comune nelle persone colpite da gastroenterite, il consumo di insalata di alghe, usata nella preparazione del sushi. Le indagini condotte dal Servizio igiene, alimenti e nutrizione hanno consentito di approfondire e collegare questi due episodi con un focolaio di infezione da norovirus registrato in Spagna a inizio agosto, anch’esso correlato al consumo di insalata di alghe e oggetto di segnalazione internazionale da parte delle autorità sanitarie.
I sintomi del virus
I sintomi essenzialmente nausea, vomito, diarrea ed un leggero stato febbrile, sono per tutti comparsi fra le 12 e le 48 ore dall’assunzione della pietanza e si sono risolti in un arco di tempo massimo di 60 ore. I norovirus sono altamente infettivi, trasmessi prevalentemente per via alimentare; i loro effetti epidemici principali sono stati associati al consumo di frutti di mare crudi, insalate, frutti di bosco, acqua contaminata, cibi freddi, germogli, erbe e spezie. L’azienda sanitaria locale, a seguito dei due episodi, ha immediatamente disposto dei controlli in vari ristoranti di sushi della zona che però, ad oggi, non hanno evidenziato nessuna problematica.
Ben gli sta! Così imparano a mangiare i bucatini alla amatriciana e la coda alla vaccinara.