Processo Morganti. Dimezzata la pena, assolto il quarto uomo. La rabbia dei parenti
Una sentenza che ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Al processo per la morte di Emanuele Morganti, il ventenne ritrovato morto il 24 marzo del 2017 in una piazza di Alatri, di quattro imputati ne sono stati condannati tre e per i tre la pena è stata dimezzata. Si tratta dino Mario Castagnacci, Paolo Palmisani e Michel Fortuna. Dovranno scontare 16 anni di carcere. Assolto invece Franco Castagnacci. Così ha deciso la Corte d’assise del tribunale di Frosinone.
Processo Morganti, sentenza contestata dai familiari
È stato il presidente della Corte Giuseppe Farinella, dopo 6 ore di Camera di consiglio, a pronunciare l’assoluzione piena «perché non ha commesso il fatto”. Il verdetto ha scatenato subito un vespaio di polemiche soprattutto da parte dei familiati. All’uscita dal tribunale gli avvocati difensori sono stati addirttura rincorsi da amici e parenti di Emanuele Morganti al grido di “bravi, complimenti”. Per evitare lo scontro fisico sono dovuti intervenire gli agenti della Digos e i carabinieri del comando provinciale che si trovavano all’interno del tribunale.
La nonna di Emanuele, la signora Gina, si legge sul sito Frosinoneweb, è stata colta da malore dopo aver appreso che gli imputati erano stati condannati a una pena, secondo lei, troppo esigua. La condanna, infatti, è stata dimezzata poiché il giudice ha accolto la richiesta di omicidio preterintenzionale. La morte del ventenne di Alatri sarebbe stata, secondo i giudici, solo un tragico evento, seguito alle numerose percosse subìte. Ma gli imputati non avevano la volontà di uccidere. Una sentenza che farà discutere. Pronti i ricorsi in appello. A sedare gli animi dei familiari è stata proprio mamma Lucia che, pur essendo amareggiata e scossa per la sentenza, ha reagito con grande dignità. Una pena del genere, ha dichiarato la donna in un’ intervista, non può valere la vita di un ragazzo di venti anni. Il giudice ha condannato gli imputati a un risarcimento danni pari a 300 mila euro. Gli avvocati difensori Bruno Giosuè Naso, Cristhian Alviani, Angelo Bucci e Massimo Carbone ora punteranno alla riduzione di pena in Appello. La condanna a sedici anni di reclusione ha riferito l’avvocato Naso «non è da considerare lieve in quanto gli imputati sono stati giudicati per il reato di omicidio preteritenzionale e non volontario. Tra novanta giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza».
e poi, in appello, li proporranno per medaglia al valoreeee ?????????