«Ora mi parte il cazzotto»: Bersani minaccia sfracelli per Carola. Il web si sganascia (Video)
Ci risiamo: e per difendere Carola Rackete anche una personalità generalmente mansueta come quella di Pierluigi Bersani scende nell’agone “insulti” e per tutelare la Capitana attacca virulentemente Salvini, il governo e la Rete sul caso Sea Watch. E, paradosso dei paradossi, proprio mentre chiede di misurare i termini e smorzare i toni delle recriminazioni, alza il livello dello scontro e, in maniera inversamente proporzionale, abbassa fino ai minimi termini il tenore della discussione tuonando in un sonoro «a me parte il cazzotto»…
Bersani difende la Capitana e attacca Salvini
Ma andiamo con ordine: l’ex segretario Pd, ospite di In Onda su La7, parte dalla controversa vicenda dell’approdo forzato della Sea Watch culminato nello sbarco dei migranti e nel fermo della Rackete – con tanto di tentativo di speronamento agito dalla Capitana al timone della nave della Ong della motovedetta della GdF nel mezzo – definendo l’intera questione «un film che contrappone i duri sovranisti contro i buonisti mollaccioni». Tutto senza farsi sfuggire la ghiotta occasione di invitare gli esponenti dell’esecutivo in carica a ovviare tempestivamente al mancato sostegno a favore della 31enne tedesca travolta da un’ondata di insulti. E tutto senza ricordarsi di esprimere lui, Bersani stesso, a sua volta, due parole di solidarietà per i finanzieri travolti anche loro, non dagli insulti, ma dal vascello pirata della Ong.
Si inaspriscono i toni dello scontro, da Bersani parole dure
Si alza la temperatura della polemica e si inaspriscono i toni dello scontro: parole dure, quelle adoperate dall’ex ministro dello Sviluppo economico, ex Pd e ora Articolo 1, rivoltesoprattutto contro Salvini, contro il quale – in ossequio all’equazione secondo cui attaccare il titolare del Viminale equivale a difendere la Capitana Carola – Bersani a favore di telecamera esordisce: «Abbiamo avuto un ministro degli Interni e un governo che non si sono sentiti in dovere di commentare queste cose e di affrontare una vicenda cercando di evitare che si venga alle mani. Io ve lo dico chiaro: se ero lì con quello lì che diceva “Ti stupro”, mi scappa il cazzotto, sicuro». Esilaranti le reazioni con post e tweet degli internauti, alle prese con quello che gli stessi conduttori di In onda definiscono ironicamente «l’irenico di Bersani», per una volta deciso a non star lì a pettinare le bambole…