Obbligo di vaccinazioni, studio e salute: domani convegno alla Pisana

25 Lug 2019 19:02 - di Redazione
Si tiene domani dalle ore 10 nella sala Mechelli presso la sede del Consiglio regionale del Lazio in via della Pisana la conferenza Tutela della Salute: scelte consapevoli e informate, incentrata sulle criticità della proposta di legge regionale 143 per la tutela degli immunodepressi mediante esclusione scolastica. Promotore dell’incontro  il  consigliere  regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini che nell’illustrare l’iniziativa ha dichiarato: “Ho voluto questo tavolo di esperti medici e giuristi riunito qui proprio in Regione, per valutare gli esiti della legge regionale sull’obbligo vaccinale che ho seguito personalmente in costante contatto con famiglie e associazioni e che giudico negativi. La legge che propone Zingaretti – ha proseguito Righini – è addirittura più restrittiva di quella nazionale. Il testo mi sembra eccessivamente sbilanciato sulla priorità di tutelare l’obbligo scolastico innanzitutto, un vero e proprio sbarramento burocratico che esclude a priori la possibilità di venire incontro a genitori che vorrebbero vaccinare i propri figli, ma che sono stati consigliati per ragioni cliniche, di sottoporli  prima ad approfonditi accertamenti. Ora, sul diritto allo studio per tutti i ragazzi non si discute e anche sulla necessità di proteggere alunni affetti da gravi patologie che ne riducono le difese immunitarie, ma un istituzione che governa la Sanità pubblica ha il dovere di considerare le molteplici ragioni di salute che ostano alle vaccinazioni, i tanti casi particolari che esistono. Ad oggi nel Lazio è molto difficile sapere a quale specialista ci si debba rivolgere, quali sono i rischi. In molti casi Asl e Scuole non hanno personale competente in materia e si limitano a sollecitare la vaccinazione, alcuni Istituti vietano la frequenza, altri la consentono,  a complicare il tutto le lunghissime liste d’attesa. Evidentemente la Plr 143 va rivista favore di una normativa che contenga soluzioni professionali e amministrative che consentano alle famiglie di accedere in tempi ragionevoli alle informazioni scientifiche necessarie per dare il consenso alle vaccinazioni dei ragazzi, senza che questi siano costretti a perdere le lezioni”, conclude Righini.

Commenti

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  • Daniela Enrico 27 Luglio 2019

    La questione vaccini è risolvibile solo analizzandone il contenuto. Solo sapendo esattamente che quello che essi contengono non sia sporcato da ceppi di cancro, alluminio, formaldeide, micotossine, cellule di feti abortiti e simili aberrazioni, si possono ritenere sani. Altrimenti si tratta di una bomba a orologeria. Inoltre, se il vaccino serve a stimolare una reazione immune, perché vaccinare neonati che il sistema immunitario ancora non ce l’hanno? mi sembra che ci vogliano un paio d’anni perché un bimbo sviluppi il proprio sistema immunitario. Sarebbe bello togliere la produzione dei vaccini alle grosse case farmaceutiche criminali che li producono.