La sinistra si indigna per l’assassino bendato e processa i carabinieri, Salvini e Meloni

28 Lug 2019 17:51 - di Leo Malaspina

Sfocerà in un’indagine della Procura di Roma la vicenda della foto scattata dopo il fermo in caserma di Christian Gabriel Natale Hjort, uno dei due americani coinvolti nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, che si vede bendato e con le mani legate. I pm della Capitale attendono un’informativa mentre i carabinieri hanno avviato un’inchiesta interna che ha portato al trasferimento del militare che avrebbe bendato l’assassino di Mario Cerciello Rega. Atti dovuti, è chiaro, mentre meno scontate sono le reazioni sul fronte politico.

Da destra, la posizione è molto chiara, come espresso dal nostro giornale e dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Qui c’è una sola vittima, il carabiniere“, mentre la sinistra ha immediatamente spostato l’attenzione sui carabinieri, inscenando una sorta di processo mediatico preventivo su quella foto dell’assassino bendato apparsa sui giornali. Neanche una parola di solidarietà alla famiglia, da Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, solo accuse all’Arma: “Chi ha messo la benda sugli occhi dell’assassino del vicebrigadiere e chi ha fotografato quest’orribile scena non certo degna di uno Stato serio e democratico, non ha fatto un bel servizio alla giustizia, ha infangato la propria divisa, ha oltraggiato la memoria di chi è stato ucciso, e forse ha pure danneggiato le indagini”. “Sono certo – prosegue l’esponente della sinistra – che i vertici dell’Arma e i magistrati sapranno come agire con tempestività ed efficacia in questo caso, e anche per evitarne altri del genere in futuro. Chi invece, come al solito, ha agito in modo irresponsabile è l’attuale ministro dell’interno che continua a diffondere odio insieme ai suoi collaboratori e che continua a non garantire la sicurezza dei cittadini”. E qui non manca occasione per attaccare Salvini e la destra, Meloni compresa, che hanno ricordato a tutti da che parte stare…

Idem per Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa, del Pd: “Noi siamo la Patria di Cesare Beccaria, che con ‘Dei delitti e delle pene ‘ dà impostazione fondamentale alla civiltà giuridica sulla detenzione dell’Europa liberale. Ma la propaganda dell’odio, su cui il Ministro ha basato e espanso il suo consenso, non può fermarsi. E allora ogni occasione è buona per strumentalizzare…”. Infine, il solito Emanuele Fiano, del Pd, secondo cui “di fronte ad un’inchiesta già promossa dal Comandante generale dell’Arma, di fronte a provvedimenti disciplinari già avviati, perché in Italia è reato fotografare una persona in situazione di restrizione della libertà, e perché è irregolare bendare la persona fermata, il Ministro della paura, fomenta i sentimenti istintivi di rabbia e di odio contro i colpevoli del terribile assassinio del carabiniere”, scrive su Fb, senza ricordare la vera vittima, il povero Mario Cerciello Rega. Senza specificare che la vera vittima è il carabiniere, accusando invece che il “bastardo” che ha ucciso Cerciello, la “bestia” che cura i social network per conto di Salvini…

Commenti

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  • rino 29 Luglio 2019

    Non sappiamo perché era bendato, forse in quel momento non doveva vedere qualcosa o qualcuno. Invece di fare polemiche e destinare chia lo ha bendato ad altro incarico, si dovrebbero chiarire le ragioni che hanno determinato il fatto e destinare, sì, ad altro incarico chi ha fatto uscire la foto.

  • EDI MEDICA 28 Luglio 2019

    CON I KOMUNISTI NON SI DIALOGA, LA BENDA BISOGNEREBBE METTERLA AL LORO COLLO E STRINGERE CON FORZA