Altro che crisi superata, dalla Lega parte il siluro: «Il contratto non basta più»
Può darsi, come dicono i pronostici dell’ultim’ora, che alla fine la crisi di governo non ci sarà e che tutto il teatrino di queste settimane si risolva con un rimpasto e, in particolare, con il sacrificio di Danilo Toninelli sull’altare dei nuovi equilibri di maggioranza. Dalla Lega, però, arrivano avvertimenti sul fatto che, anche se si dovesse riuscire a salvare in corner l’esecutivo giallo-verde, nulla sarà mai più come prima. «Il contratto non basta più, serve anche una visione di intenti più forte», ha avvertito il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon.
«Il contratto non basta più»
«Vediamo cosa succede nei prossimi giorni: siamo due forze politiche diverse, ci siamo unite con un contratto, ma non basta più: serve anche una visione di intenti più forte», ha risposto l’esponente leghista a chi gli chiedeva un commento sullo stato di salute del governo, a margine di una iniziativa Cgil. «Abbiamo messo i punti sulle i, se vogliamo continuare a lavorare – ha proseguito Durigon – c’è bisogno di sì che sono importanti per poter passare all’attuazione».
La salute «cagionevole» dell’esecutivo
«Scherzi a parte ci sarà un momento per confrontarsi. Salvini ha già detto tutto ieri: ci sono alcune cose che non vanno. Vediamo di capire nei prossimi giorni», ha quindi concluso il sottosegretario, dopo aver definito ironicamente «cagionevole» la salute dell’ esecutivo. Proprio quel patto, però, finora è stato l’unico ombrello che ha messo al riparo l’esecutivo grillo-leghista dalla crisi costante. E dire che non basta più, di fatto, equivale a rendere ancora più cagionevole l’esecutivo, togliendogli l’unico vero collante. Al netto, è ovvio, del magnetico potere delle poltrone.