Siri, Salvini abbaia ma non morde: «Noi contro la revoca, ma Conte non rischia»
«Domani in Consiglio dei ministri andrà come andrà», non si sbottona più di tanto Matteo Salvini, ospite a Matrix, trasmissione di Canale 5 quando gli chiedono una previsione sul caso Siri, il sottosegretario leghista indagato per corruzione e che domani rischia di essere revocato dal premier Conte in una seduta del Cdm che si preannuncia infuocata. «Se uno sbaglia paga – avverte il vicepremier -, ma non si possono fare processi in piazza, fondati sul nulla, se non c’è uno straccio di prova. Allora cominciamo un percorso che può essere molto pericoloso».
Salvini a Matrix: «Grazie a noi il governo va avanti»
Insomma, a meno di 24 ore dalla riunione di Palazzo Chigi, fissata per le 10, né Salvini né Luigi Di Maio sembrano intenzionati a mollare l’acceleratore nonostante lo scontro frontale sia tutt’altro che una remota eventualità. In mattinata il capo politico del M5S ha lanciato a Siri l’ennesimo appello a dimettersi, puntualmente disatteso dal sottosegretario. C’è da dire che se la tensione nella maggioranza giallo-verde resta altissima, una crisi di governo, almeno al momento, la escludono tutti. A cominciare da Salvini, costretto ad alternare intenzioni concilianti ad annunci bellicosi tipo «se votano, noi votiamo contro e poi continuiamo a fare i ministri, si va avanti fino a fine mandato». Negli studi di Matrix, il vicepremier e ministro dell’Interno non nega la spaccatura con i grillini, anzi la rivendica: «Mi sembra evidente, non solo su questo, ma anche su Tav e autonomia regionale».
«Tasse giù, nessuna patrimoniale»
Ciò nonostante, a staccare la spina a Conte non ci pensa proprio: «In base alla volontà di Salvini e della Lega – dice parlando di sé in terza persona – ci sarà il governo anche nei prossimi anni». Una capriola politica che farebbe dire ancora una volta a Flaviano che «la situazione è grave ma non è seria». Forse se n’è accorto lo stesso Salvini, che ha fatto presto a cambiare argomento ripiegando su tasse e immigrati. Sul primo argomento ha rinnovato la promessa che «non ci saranno patrimoniali, tasse sulla casa e sui risparmi» mentre sul secondo ha annunciato che «a breve, migliaia di detenuti di alcuni paesi europei, entro poco, torneranno a casa loro».