C’è il matrimonio di rito antifascista, e come altare c’è la sede Anpi…

19 Mag 2019 19:32 - di Redazione

Un “matrimonio antifascista”, celebrato dal presidente dell’Anpi per “ricordare ai giovani il valore della libertà”. Michele e Giulia, 35 anni lui e 28 lei, si sono sposati davanti alla sede Anpi di Montignoso (Massa Carrara) alla presenza di amici, parenti, rappresentanti del mondo politico. La cerimonia, ufficiata da Piercarlo Albertosi presidente Anpi Montignoso, è poi continuata dentro il centro di documentazione sulla Linea Gotica. “Siamo entrambi nipoti di partigiani – racconta Michele – crediamo di essere antifascisti ancor prima che cittadini, e la decisione di sposarci qui, davanti all’Anpi, l’abbiamo presa prima di organizzare tutto il matrimonio. E’ un ringraziamento verso tutti i partigiani che hanno combattuto e hanno permesso a tutti noi di vivere in libertà e speriamo possa essere un messaggio anche per altri”.

In pieno clima di mobilitazione antifascista, con lo slogan il privato è politico a fare da cornice, anche un matrimonio diventa un segnale da mandare al Paese, un’ostentazione ideologica che si sovrappone al vero significato dell’unione tra due persone. Gli affetti e la sfera emotiva devono cedere il passo all’esibizione, nell’intento di far passare come atto di nuova Resistenza anche un momento di festa come un matrimonio.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *