Oristano, senegalese irregolare tenta di uccidere la figlia di due mesi

18 Apr 2019 15:44 - di Angelica Orlandi

Tentato omicidio aggravato della figlia, neonata di appena due mesi. Una storia di orrori continuati vede al centro un senegalese di 40 anni, un autentico mostro. Ora è in carcere, arrestato ad Oristano, dove vive con la moglie. Pluripregiudicato e già arrestato in flagranza di reato dalle Volanti lo scorso 19 marzo per resistenza a pubblico ufficiale. Da allora si trova recluso nel carcere di Massama (Or) perché la Procura gli contestò anche i reati di violenza privata e lesioni nei confronti della moglie.  Oggi i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Oristano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ritenendo il senegalese responsabile dell’orrore più orribile che si possa pensare. Tentato omicidio aggravato della figlia, neonata di appena due mesi, lesioni personali e maltrattamenti contro la moglie connazionale, aggravati dal fatto di esser stati perpetrati in presenza della figlia di appena 6 anni.

Senegalese, una serie di orrori

Dalle indagini  della Squadra Mobile è emerso un quadro di maltrattamenti perpetrati per anni nei confronti della donna. La quale, senza aver mai denunciato nulla, più volte, si dovette recare al Pronto soccorso. Il senegalese, in preda ai fumi dell’alcol, la picchiava, procurandole lesioni. Il maggior numero di aggressioni, così come riferito dalla donna, erano dovute a motivi legati ai soldi. Di alcune delle aggressioni subite la donna porta, ancora oggi e forse per sempre, sul viso e le braccia i segni delle evidenti cicatrici. L’uomo una volta le ruppe in faccia una bottiglia di vetro, sfregiandole il viso. La povera donna venne picchiata anche lo scorso 30 gennaio, quando era in stato di gravidanza, all’ottavo mese. Tanto che dovette recarsi, per l’ennesima volta, al pronto soccorso per farsi curare: i medici che la visitarono, decisero che sarebbe stato necessario farla partorire subito. Le fu praticato un taglio cesareo e venne fatta nascere la sua piccola bimba un mese prima del previsto.

Il senegalese è irregolare

L’uomo strappò dalle braccia della madre la stessa bimba, qualche settimana dopo, quando aveva appena 45 giorni di vita. La madre, nel tentativo di scappare chiudendosi nel bagno, venne inseguita, presa a pugni e la povera piccola gettata sul pavimento. Tra le urla della madre e della sorella che gridavano contro l’uomo convinte che l’avesse uccisa. La neonata “venne poi raccolta da terra come un oggetto dal padre e riconsegnata alla madre, la quale, mentre scappava in strada con in braccio la bimba, cercando di rifugiarsi dai vicini di casa, venne ulteriormente inseguita e colpita con pugni al viso. Solo l’intervento di alcuni presenti fece cessare la furia dell’uomo. Madre e figlia – si  legge nell’ordinanza – , dopo l’intervento tempestivo delle Volanti, vennero accompagnate in ospedale dove restarono ricoverate entrambe per cinque giorni».

La caduta poteva essere fatale

Dalla perizia disposta dalla Procura  è emerso che i segni rilevati sul corpo della piccola presso l’Ospedale erano compatibili con una caduta da una altezza di circa un metro e mezzo e, tenuto conto della fragilità dei neonati, poteva risultare fatale.  Per quanto attiene «alla posizione dell’uomo sul territorio nazionale, essendo lo stesso extracomunitario attualmente privo dei requisiti richiesti per restare nel nostro Paese, è quella di irregolare, essendogli stata rigettata la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno (08/2016 decreto di espulsione con ordine di abbandono il T.N. entro 7 giorni)». E cè ancora chi si ostina a delirare e a negare  che esiste un problema di immigrazione e di sicurezza-

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