Chernobyl, 33 anni fa il disastro nucleare che sconvolse il mondo (video)

26 Apr 2019 14:42 - di Domenico Labra

 

Sono trascorsi 33 anni da quel disastro. Perchè l’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl quello fu: un vero, spaventoso disastro. Una delle più grandi catastrofi tecnologiche nella storia dell’umanità. Il 26 aprile 1986, l’esplosione del quarto reattore della centrale nucleare situata al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia attuali, allora entrambe ricomprese nell’Unione Sovietica, sconvolse ed impaurì il mondo intero. Fu così che Chernobyl (Černobyl‘) divenne tristemente famosa in tutto il mondo. L’esplosione di uno dei reattori della centrale elettronucleare fu causato da gravi errori del personale, nello specifico del Caposala che manteneva le procedure al di sotto dei limiti consentiti per i test e ignorava gli allarmi che segnalavano la mancanza d’acqua nel reattore. A questa incredibile imperizia si sommarono gli errori di progettazione compiuti molti anni prima nella costruzione del reattore, creato con materiale leggero per mancanza di fondi. Quello della centrale di Chernobyl è uno dei due incidenti classificati come catastrofici con il livello 7 e massimo della scala INES dell’IAEA. L’altro è quello avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi nel marzo 2011.

Migliaia di morti. Anche tra i “liquidatori”

All’inizio le autorità locali nicchiarono, cercando di minimizzare il dramma. Fu detto alla popolazione che nessuno era in pericolo e fu comunicato al governo che la radioattività era bassa, ma alcuni abitanti intimiditi da alcune voci scapparono, mentre altri non credevano che si trattasse di una catastrofe. Dodici ore dopo l’accaduto, a causa del vento le radiazioni arrivarono nei pressi di una centrale nucleare in Svezia. Il governo svedese chiese spiegazioni alle autorità ucraine. Per effetto di questa richiesta 36 ore dopo l’incidente fu quindi dichiarato lo stato d’emergenza. Arrivarono mille pullman per prelevare 350 mila persone dalla città e dintorni. Fu detto agli abitanti che sarebbe stato solo un allontanamento temporaneo di tre giorni, ma la popolazione non fece più ritorno. Furono necessari 15 giorni per spegnere parte dell’incendio e avviare la costruzione di una struttura di contenimento, chiamata sarcofago e costata circa un miliardo di dollari, per ricoprire poi il reattore distrutto. Intervennero in più di 600.000 tra vigili del fuoco, medici e militari, detti i “liquidatori”, la maggior parte dei quali è poi deceduta a causa di leucemia e vari tipi di cancro, tuttavia con sintomi ricorrenti e uguali per ognuno di loro: vomito e desquamazione della pelle. Purtroppo Chernobyl fa morti anche oggi.

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