Venezuela nel caos, arrestato in un blitz il capo di gabinetto di Guaidò

21 Mar 2019 15:04 - di Redazione

Venezuela sempre più nel caos. Il servizio di intelligence venezuelano ha arrestato alle prime ore dell’alba Roberto Marrero, responsabile del gabinetto di Juan Guaidò, il leader dell’opposizione a Maduro, autoproclamatosi presidente ad interim e riconosciuto da una cinquantina di Paesi. Lo ha reso noto su Twitter lo stesso Guaidò: «Uomini armati hannoa rrestato il mio capo di gabinetto». Guaidò ora  esige «l’immediata liberazione»  del suo principale collaboratore. «Ignoriamo dove si trovi attualmente Marrero», ha precisato.

Guardò: «Non sappiamo dove si trovi»

Roberto Marrero è stato arrestato dagli agenti del Sebin in un blitz avvenuto nella sua casa di Caracas,  secondo quanto riferisce Guaido e stando a un messaggio vocale registrato da Marrero pubblicato sui social netowrk. «Deve essere liberato immediatamente», scrive Guaido su Twitter. Gli Stati Uniti hanno intimato più volte al presidente venezuelano Nicolas Maduro di non arrestare Guaido o i suoi collaboratori.

Sta succedendo di tutto, sequestrato anche Vergara

Si è trattato di un’incursione vera e propria. I servizi venezuelani hanno sfondato la porta e perquisito l’appartamento. Sta succedendo di tutto. Pochi minuti dopo, un’altra squadra di agenti, giunta sul posto a bordo di 10 Suv, ha abbattuto l’ingresso di Sergio Vergara, capogruppo di Voluntad Popular all’Assemblea, lo stesso partito di Guaidó, che si trova a pochi metri di distanza dalla casa di Marrero, leggiamo su Repubblica. «La notizia è stata data dallo stesso braccio destro del leader dell’opposizione con un drammatico messaggio su Twitter e un video, avvolto dall’oscurità della notte, nel  quale si sentono grida e colpi nel sottofondo. “Purtroppo sono arrivati fino a me”, dice con voce drammatica,  “proteggete il presidente e che sia come Dio vuole”. “In questo momento”, denuncia pochi minuti dopo Juan Guaidó su Twitter, “li tengono entrambi sequestrati”. Secondo quanto scrive, la polizia avrebbe piazzato nella casa di Marrero due fucili e una granata come prove per arrestarlo.

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