Omicidi, stupri e zone in mano ai clandestini: ora Torino ha paura

25 Mar 2019 19:01 - di Davide Ventola

Il quotidiano cittadino, la Stampa, lo dice chiaramente: “A Torino è emergenza sicurezza”. L’ultimo caso si riferisce a sabato 23 marzo. Una diciottenne è stata violentata fuori da una discoteca da un clandestino africano. È l’ultimo drammatico caso di criminalità registrato a Torino. Una città precipitata in una spirale di violenza che non ha precedenti.

E mentre il sindaco Chiara Appendino brilla per la sua assenza, la città si interroga su una deriva che sembra inarrestabile. Ecco gli ultimi casi di cronaca nera, relativi solo alle ultime settimane.

Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 una diciottenne viene stuprata

Sempre sabato 23 marzo c’è stato anche un omicidio. Un uomo è stato trovato senza vita in uno scantinato in una palazzina di corso Martorelli, in zona Barriera di Milano. La vittima, uccisa con un colpo di pistola alla tempia, si chiamava Adriano Lamberti, 43 anni. 

Sabato 2 marzo, in corso Principe Oddone, all’angolo con lungo Dora Napoli un 21enne viene accoltellato. La vittima, un ragazzo di 21 anni, originario del Pakistan, è stata trasportata dal 118 all’ospedale San Giovanni Bosco con diverse ferite da arma da taglio.

Sabato 23 febbraio, Stefano Leo, 33 anni, viene accoltellato alla gola da uno sconosciuto. Sono le 11 di mattina, la zona è centrale e il delitto non ha ancora trovato una soluzione. Dll’autopsia emerge che la vittima ha ricevuto un solo fendente e, con molta probabilità, è stato sorpreso alle spalle. Altro non è dato saperlo, come non è dato avere un identikit dell’assassino. La prima versione, di un aggressore nordafricano, non è stata ufficialmente confermata dagli inquirenti.

Chiesti 14 anni per i quattro marocchini di piazza San Carlo

Una deriva che ha creato delle zone dove gli immigrati possono delinquere e organizzarsi in bande. La banda dello spray, che ha provocato due morti e oltre 1600 feriti a piazza San Carlo il 3 giugno, è composta da quattro marocchini. Proprio in queste ore è stata formalizzata la richiesta di pene per 14 anni per quegli incidenti avvenuti durante la proiezione sul maxischermo della finale di Champions Juventus-Real Madrid.

Appendino brilla per la sua assenza

Un’emergenza continua, provocata dalle amministrazioni precedenti (vedi la giunta Fassino) e dal lassismo di quella attuale (vedi il sindaco Appendino, che preferisce occuparsi di presunte discriminazioni nei confronti degli islamici).

La denuncia di Rosso: “In certe zone di Torino situazione drammatica”

Non a caso Roberto Rosso, consigliere di centrodestra in consiglio comunale, rimprovera dopo lo stupro della diciottenne da parte del guineano Gueladjo Koulibaly che alloggiava nell’ex Moi, i buonisti di turno.  «Quante volte abbiamo denunciato la drammatica situazione del parco del Valentino, con spacciatori liberi di vendere morte ed immancabilmente scarcerati con prontezza ogni volta che le forze dell’ordine li arrestavano? Ora una delle grandi risorse che ci pagano la pensione ha violentato una ragazzina italiana. Nel silenzio dei magistrati, dei buonisti a senso unico, dei professionisti del politicamente corretto».

 

Giorgia Meloni sullo stupro di Torino: “Castrazione chimica”

Torino violenta, come in un film poliziottesco, diventa centrale nel dibattito politico. Proprio prendendo spunto dalla violenza sessuale di sabato e sull’emergenza stupri in Italia, Giorgia Meloni lancia la proposta di Fratelli d’Italia. «A Torino un clandestino africano con diversi precedenti penali ha aggredito, picchiato e violentato una ragazza di 18 anni fuori dalla discoteca nella quale stava festeggiando il suo compleanno. Solidarietà alla ragazza che ha vissuto questo incubo e tolleranza zero contro questo verme. Il Parlamento approvi subito le proposte di Fratelli d’Italia per garantire la certezza della pena con l’abolizione degli sconti automatici e introdurre la castrazione chimica per pedofili e stupratori recidivi».

 

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  • MICHELE MASTROMARINO 26 Marzo 2019

    Presidiare la città con libertà da parte delle Forze dell’Ordine di procedere alla identificazione di chiunque.