Un altro uomo massacrato a Torino. Ma per la Appendino il problema è un velo strappato

23 Mar 2019 16:32 - di Davide Ventola

Ennesimo grave fatto di sangue a Torino. Un uomo è stato trovato senza vita in uno scantinato a Torino, ucciso – secondo primi accertamenti – con un colpo di pistola alla testa. La vittima è Adriano Lamberti, 43 anni. Il ritrovamento è avvenuto in una palazzina di corso Martorelli, in zona Barriera di Milano.
A dare l’allarme sono stati i familiari che, non vedendo rincasare l’uomo, si sono rivolti alla polizia. La squadra mobile ipotizza questioni di carattere economico.

Titolare di una carrozzeria nella periferia Nord della città, venerdì mattina Lamberti ha chiamato la moglie. «Erano le 12,05. Mi ha detto che aveva finito di lavorare e che sarebbe arrivato per pranzo – racconta la donna – Poi, però, non è rincasato». La moglie, preoccupata, ha provato a chiamarlo senza ottenere risposta. Il cellulare è poi rimasto a lungo spento, fino a che ha contattato le forze dell’ordine.

Un uomo che lavora nel Caf, all’interno del palazzo dove è avvenuto il delitto, è in stato di fermo. Non sono state rese note le generalità, Nel pomeriggio sarà interrogato dal pm Delia Boschetto in presenza del suo avvocato. Non si esclude il coinvolgimento di un possibile complice. Il carrozziere, che abita in Barriera di Milano, padre di due figli 9 e 12 anni, potrebbe non essere stato ucciso nel Caf. Sono in corso rilievi sulla sua auto e su quella del fermato e gli investigatori stanno cercando di capire se abbia agito da solo.

Appendino tace quando vengono uccisi gli italiani

Dopo l’omicidio di Stefano Leo, sgozzato in pieno centro il 24 febbraio, Torino si scopre una città sempre più insicura. Nei giornis scorsi Alberto Ferraris, il compagno della mamma di Stefano Leo, con una lettera ha chiesto ai residenti di aiutare in qualunque modo le indagini: “Prego con tutto il cuore che uno di voi, che vivete proprio qui, abbia un sussulto, un ricordo, un’associazione di idee, una sensazione di anomalia e sia in grado di indicare un giorno sospetto, un momento specifico su cui indagare, facendo una semplice segnalazione”.

In tutto questo il sindaco Chiara Appendino brilla per la sua assenza.  Neanche una parola per il massacro di Stefano, tra l’indignazione del papà del ragazzo ucciso, ma si è precipitata a dare solidarietà a Fatima (una ragazza marocchina) che ha denunciato di essere stata insultata sul bus da una signora e avere avuto il velo strappato durante la lite. Intanto a Torino i delitti di sangue aumentano,

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • NESTORE 23 Marzo 2019

    Onestà, onestà