Mozambico, dopo il ciclone “Idai” l’incubo colera. Msf: trattiamo 200 casi al giorno
È ufficiale: il governo del Mozambico ha dichiarato la presenza di casi di colera nella città di Beira colpita dal ciclone Idai. Lo ha reso noto un comunicato dell’associazione “Medici senza frontiere” (Msf), impegnata nella risposta all’emergenza, sta supportando il locale ministero della Salute nel trattare i casi sospetti e nell’incrementare le attività di prevenzione e cura del morbo. «Data l’enorme quantità di acqua che ha attraversato Beira durante il ciclone e il volume dei danni che ha causato, non sorprende che emergano malattie trasmesse dall’acqua come il colera» ha detto Gabriele Santi, vice coordinatore Msf. Al momento le stime parlano di oltre 200 pazienti trattati ogni giorno, smistati in tre ospedali. Ma l’obiettivo di Msf è quello di aumentare il numero delle visite e riabilitare un centro di trattamento più grande. D’intesa con le autorità sanitarie del Mozambico è allo studio anche l’ipotesi per supportare l’azione dei medici con un’ampia vaccinazione contro il colera nell’area. «Il ciclone ha sostanzialmente distrutto la rete idrica della città, limitando l’accesso all’acqua potabile. Molte persone sono costrette a bere acqua da pozzi contaminati, o addirittura l’acqua stagnante ai lati delle strade. Nelle strutture sanitarie supportate da Msf sono arrivate centinaia di pazienti colpiti da diarrea acquosa acuta in pochi giorni, ai quali forniamo trattamenti di reidratazione orale salvavita». aggiunge Anja Borojevic, esperta per Msf di potabilizzazione dell’acqua impegnata nell’emergenza.