8 marzo, ma quali mimose: l’Italia si paralizza. Sciopero di treni, metro, aerei e traghetti
Non solo mimose, il consueto tripudio di presìdi e cortei. Non solo evasione a basso costo, le cenette “obbligate”rigorosamente in rosa, gli sconti al centro estetico, gli auguri. Anche quest’anno per l’8 marzo è prevista una giornata di sciopero globale che interessa tutti i servizi pubblici: Italia paralizzata per 24 ore, salvo le fasce di garanzia. Da Torino e Milano passando per la Capitale fino a Napoli si ferma il trasporto pubblico e privato trasformando la giornata internazionale della donna in un venerdì nero per gli italiani. Alitalia incrocerà le braccia per 4 ore dalle 10 alle 14, lo stesso per il trasporto ferroviario dalla mezzanotte, sciopero anche per i dipendenti di Trenitalia e Italo, a singhiozzo il trasporto marittimo con lo stop per l’intera giornale delle tratte per le isole minori.
L’8 marzo si tinge di disagio
Più che una festa, con gli occhi puntati sulle discriminazione di genere e la violenza domestica, l’8 marzo si tinge di disagio. Tra le manifestazioni in programma decine di cortei femministi con pugni chiusi e slogan d’antan promossi da “Non una di meno” che interesseranno tutte le principali città. Le donne scenderanno in piazza con un decalogo aggiornato rispetto alle tradizionali parole d’ordine: si sciopera contro la violenza “transfobica e omofoba”, la discriminazione per le disabili, il permesso di soggiorno che è condizionato al matrimonio, «i mille ostacoli per abortire, la precarietà e la stabilità del lavoro, il salario dimezzato, un welfare che ormai quasi non esiste più» Non poteva mancare tra i bersagli dell’universo femminista la legge Salvini sull’immigrazione e la propaganda razzista attizzata dalla Lega. Nella rossa Genova il corteo femminista è previsto per il pomeriggioa alle 18 con arrivo al Porto Antico, anche qui immancabile scipero di metro, tram e treni.
La situazione a Roma
A Roma l’8 marzo inizierà dalla primissima mattina con l’appuntamento alle ore 9 fuori il ministero della Salute per manifestare contro le condizioni di lavoro precarie degli operatori socio-sanitari e per chiedere un nuovo piano di assunzione nei consultori e “cacciare” gli obiettori di coscienza: devono restare fuori dagli ospedali pubblici e dai consultori perché la donna sia libera di fare la scelta che preferisce.
A Napoli e a Milano…
A Napoli lo sciopero dell’8 marzo 2019 partirà alle 9.30 con corteo da Piazza del Gesù. Si sciopererà contro tutte le forme di violenza che colpiscono ogni giorno la vita delle donne non solo in famiglia anche sui posti di lavoro, nelle strade, negli ospedali. Si scenderà in piazza anche a Milano alle 9 con un presidio a piazza Oberdan che durerà fino alle 15. Il corteo, invece, partirà alle ore 18 da piazza Duca D’Aosta mentre alle 22.30 ci sarà la festa di Non una di meno “Macao”. Il tam tam corre sulla rete, la rabbia anti-leghista e la stanca retorica vetero-femministasi mescola alle protesta contro la civiltà dei consumi e la presa di distanza dall’8 marzo disimpegnato. «Si avvicina l’8 marzo, festa della donna. Oltre ad andare a mangiare la pizza o ad andare in discoteca, (rispetto il divertimento), cerchiamo di prendere coscienza su quello che non va quando un uomo con le mani insanguinate possa chiedere e godere del rito abbreviato con sconto di pena dopo aver ucciso…prendiamo coscienza, perché, cambiare le leggi si può e lo si deve fare!», è uno dei commenti sulla pagina Facebook ufficiale dell’8 marzo.