Global compact, ecco le 4 vittorie di FdI su immigrazione e mafia nigeriana
La mozione di Fratelli d’Italia sul Global compact: Cos’è? Che senso ha? Perché l’approvazione delle sue misure qualificanti è così importante? Di seguito, una breve sintesi per capire il senso di un provvedimento che riannoda i fili di tante battaglie proprie della destra e, grazie al partito della Meloni, le trasforma in azione di governo.
Non misure spot, ma una visione d’insieme del fenomeno migratorio da cui derivano precise iniziative di valore strategico e operativo. È quello che ha proposto la mozione di Fratelli d’Italia che, da ieri, con il voto alla Camera «impegna il governo» su alcuni temi cruciali in fatto di migranti: dal no al Global compact agli strumenti di contrasto alla mafia nigeriana in Italia, passando per la richiesta di attenzione europea all’«approccio neocoloniale» della Francia in Africa e per la creazione di hot spot direttamente nei Paesi costieri africani. Dunque, a leggerle nella loro completezza, le misure fatte approvare da FdI con la sua mozione – primo firmatario il capogruppo Francesco Lollobrigida – impegnano il governo contro le migrazioni di massa (e le loro conseguenze) a tutti i livelli: a livello mondiale; a livello della regione mediterranea; a livello europeo; a livello nazionale.
Il no al Global compact
Nel dettaglio la mozione di FdI impegna il governo «a non sottoscrivere il Global compact for safe, orderly and regular migration e a non contribuire in alcun modo al finanziamento del relativo trust fund». L’approvazione di questo punto della mozione sottrae l’Italia al folle disegno Onu che vorrebbe riconoscere un diritto all’emigrazione. Si tratta di un tema su cui il governo ha lungamente tergiversato, ma rispetto al quale ora non può più giocare sull’ambiguità: la Camera lo ha impegnato a dire no. Leggi qui l’approfondimento sul punto che dice no al Global compact
Contro il neocolonialismo francese
Per quanto riguarda poi il ruolo dell’Europa e i rapporti tra i suoi Stati membri, Fratelli d’Italia impegna il governo «a porre all’attenzione delle istituzioni europee il tema di quello che appare ai firmatari del presente atto un approccio neocoloniale francese nei confronti dell’Africa e del franco Cfa». Si tratta di un tema che il partito di Giorgia Meloni aveva già posto con forza e che ora, con l’approvazione all’interno della mozione, entra anche a pieno titolo nell’agenda istituzionale. Leggi qui l’approfondimento sull’impegno contro il neocolonialismo francese
Gli hot spot in Africa
Altro punto qualificante della mozione di FdI approvata alla Camera è quello che riguarda la gestione pratica dei flussi nell’ambito di una visione mediterranea, spostando sulle coste africane il primo filtro per l’identificazione di chi ha davvero diritto a essere accolto e chi, invece, non lo ha. La mozione, infatti, impegna il governo «ad adottare iniziative per garantire l’immediata creazione di centri hot spost nei Paesi del Nord Africa, per l’esame delle domande di asilo». Leggi qui l’approfondimento sul punto della mozione per gli hot spot in Africa
La lotta alla mafia nigeriana
Infine, la lotta alla mafia nigeriana. Si tratta di uno dei fenomeni più gravi connessi all’immigrazione incontrollata nel nostro Paese, per il quale non bastano gli ordinari strumenti di indagine e polizia. A questo tema la mozione di FdI ha dedicato due punti. Uno impegna il governo «ad assumere iniziative urgenti di competenza, anche normative, per potenziare le attività di indagine a contrasto della mafia nigeriana, anche attraverso l’istituzione di sezioni specializzate presso le procure antimafia, dedicate al contrasto alle mafie straniere attive sul territorio nazionale» e l’altro impegna il governo «ad adottare iniziative per disporre l’invio di un contingente militare nella zona di Castel Volturno a supporto delle forze di polizia impiegate nella lotta alla mafia nigeriana». Leggi qui l’approfondimento sulle misure di contrasto alla mafia nigeriana