Lo storico Parlato boccia l’equazione Foibe = immigrati: quella fu pulizia etnica

13 Feb 2019 18:41 - di Redazione
Le Foibe di Basovizza

I morti delle Foibe e quelli dei naufragi nel mar Mediterraneo? Hanno caratteristiche molto diverse, non paragonabili. Parola di Giuseppe Parlato professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Interpretariato e Traduzione della Università Internazionale di Roma che respinge il parallelismo più che ardito fatto dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio e direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego.

Durante l’omelia della messa celebrata in Cattedrale il 10 febbraio in occasione del Giorno del Ricordo, monsignor Gian Carlo Perego si era spinto fino al punto di sostenere che che i «nuovi cimiteri in fondo al Mediterraneo» sono «le nuove foibe di oggi».

«E’ un parallelo, un paragone piuttosto scivoloso – mette in guardia il professor Parlato – dato che le caratteristiche storiche sono molto diverse».
«E’ necessario comunque tenere conto che si tratta di parole di un sacerdote – concede il docente di Storia contemporanea – che avrà voluto avere un approccio di carattere più umano che storico: sono vittime, sono persone tragicamente morte e sono degne di riguardo, comprensione e pietà, ma non si può fare un parallelismo con le vittime e i morti delle Foibe».

«I migranti – ricorda Parlato – sono persone che lasciano i propri paesi per necessità, alla ricerca di un futuro migliore, mentre le vittime delle Foibe sono state uccise per motivi ideologici, una pulizia etnica, un’eliminazione a base ideologica. Non solo, non dimentichiamo poi coloro che sono stati rinchiusi nei campi di concentramento e coloro che sono stati costretti ad andarsene, un esodo di oltre 300mila persone e di tanti di quelli che hanno tentato la fuga sono stati ucciso o scomparsi».

«Le Foibe hanno dietro delle responsabilità ben chiare, c’è un aspetto ideologico che non può essere paragonato con i migranti morti nel Mediterraneo: non vedo alcun parallelismo – taglia corto il professore di Storia contemporanea dell’Unint – I migranti fuggono da guerre alla ricerca di un futuro migliore, in pace, le Foibe sono state un’eliminazione ideologica, scientemente attuata».

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