Racket delle pompe funebri a Bologna: 30 persone arrestate

17 Gen 2019 17:57 - di Redazione

Controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali di Bologna. I due cartelli di imprese funebri sono stati disarticolati dai carabinieri, che hanno scoperto le dinamiche spartitorie e i reati commessi dalle aziende, dal riciclaggio alla corruzione.  Sono 30 le misure cautelari e 43 le perquisizioni eseguite da 300 militari che hanno sequestrato un patrimonio di 13 milioni di euro.

Gli infermieri agganciavano i familiari dei defunti, mettendoli in contatto con i referenti delle varie agenzie di servizi, proponendo quelle più economiche o efficienti. Questi poi fornivano dettagli e indirizzavano i clienti verso gli uffici per le pratiche. Al vertice invece c’erano i rappresentanti di due consorzi, che dividevano i compiti e ridistribuivano le somme guadagnate. E’ questa la catena organizzativa ricostruita dai carabinieri del reparto operativo – nucleo investigativo e della Compagnia Bologna Centro, che hanno smantellato un business legato al settore funerario.

A Bologna una tangente da 300 euro a morto

“Se dopo anni in camera mortuaria hai ancora dei mutui da pagare significa che non hai capito come funziona”. Sono parole di un infermiere, rivolto a un altro indagato, agli atti dell’inchiesta della Procura di Bologna su un presunto business illecito legato al settore funerario. Gli infermieri, secondo le indagini, agganciavano i parenti dei defunti indirizzandoli alle agenzie funebri e venivano compensati con somme tra i 200 e 350 euro a salma.

I militari stanno eseguendo un provvedimento emesso dal Gip per 30 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti. Secondo le indagini i due cartelli controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali cittadini, il Maggiore e il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e riciclaggio. I due cartelli si spartivano i servizi nelle camere mortuarie dell’Ospedale Maggiore e del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, ottenendo di fatto il monopolio nel settore.

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