Accarezza un gatto randagio, contrae un’infezione e resta paralizzata: ecco il suo incredibile racconto
La storia ha dell’incredibile, e se non fosse che la stessa vittima nel suo blog, la stampa estera e il web la confermano ormai da tempo, aggiungendo via via sempre ulteriori riscontri e nuovi aggiornamenti, sarebbe davvero difficile crederci. E invece è accaduto davvero tutto quanto patito da quattro anni a questa parte ormai da Gemma Birch, una nota blogger inglese 24enne, che, come riferisce tra gli altri in queste ore il sito de Il Messaggero, «accarezzando un gatto randagio mentre si trovava in vacanza in Portogallo, aveva contratto una pericolosa infezione: una patologia che l’ha paralizzata dal bacino in giù…
Blogger 24enne accarezza un gatto randagio e resta paralizzata dai fianchi in giù
Gemma è una blogger inglese di Southport, nel Merseyside, che online riscuote un certo seguito. Quattro anni fa, di ritorno da una vacanza in Portogallo, è rimasta paralizzata dai fianchi in giù, dopo aver contratto un’infezione batterica da un gatto randagio. Un dramma che ha cominciato a rivelarsi appena ripartita dal villaggio villaggio turistico di Albufeira, una città costiera dell’Algarve dove la 24enne aveva soggiornato per un breve periodo di vacanza: un viaggio che le avrebbe lasciato un segno indelebile. Un calvario durato anni, quello di gemma, da cui la giovane è riuscita a uscire solo da poco e che lei stessa ha scelto di raccontare solo ora, a distanza di tempo. E allora, come riferisce il quotidiano capitolino, Gemma rivive raccontandolo – e forse esorcizzandolo in questo modo – l’incubo patito sin dai primi malesseri accusati già durante la vacanza portoghese, quando – racconta la Birch – «ho iniziato a vomitare e sul volo di ritorno (in Inghilterra ndr) sono svenuta». A quel punto appena atterrata, la ragazza è stata immediatamente ricoverata nell’ospedale della sua città dove i medici sono riusciti tempestivamente ad individuare le cause di quell’improvviso e continuo stare male: un batterio denominato campylobacter, solitamente presente nel pollo crudo.
Un calvario durato anni di ricoveri in ospedale e centri di riabilitazione…
Ma quello era solo l’inizio; una volta trascorsa una settimana dal ricovero, Gemma viene dimessa e torna a casa, ma i disturbi tornano, anzi, di più: se ne aggiungono degli altri:ì. La ragazza, infatti, comincia ad accusare uno strano intorpidimento alle gambe che la induce a tornare nuovamente in ospedale, dove i sanitari le diagnosticano la sindrome di Guillan-Barré, anche detta paralisi di Landry o sindrome di Guillain-Barré-Strohl: nomi diversi per indicare uno stesso male e i suoi dolorosi sintomi, ossia una radicolo-polinevrite acuta che si manifesta con paralisi progressiva agli arti. Alla Birch non resta che affrontare fino in fondo una via crucis articolata in un anno e mezzo di cure in un centro di riabilitazione e di altri 14 mesi di terapie farmacologiche e fisioterapiche. E come da lei stessa raccontato nel suo blog e riferito dal Messaggero, si è dovuta affidare «completamente all’aiuto di un infermiere per poter andare in bagno e per lavarsi e ha spiegato, anche, di aver “perso il controllo dell’intestino e della vescica” e che non poteva utilizzare braccia e mani perché troppo “deboli». Ma dopo tanto dolore e tanta fatica, finalmente è arrivata la ripresa, con una certezza che Gemma sottolinea ripercorrendo la sua storia (nella speranza di essere da monito per chi, troppo spesso, dimentica di apprezzare ciò che ha, a partire dalla salute): non accarezzerà più animali randagi…