Macron visita i luoghi devastati dalla protesta popolare contro di lui
Atti vandalici contro l’Arco di Trionfo, con scritte e danneggiamenti, nel sabato di guerriglia a Parigi. Gli scontri nella capitale, durante le manifestazioni dei cosiddetti gilet gialli, hanno portato al fermo di 255 persone. I feriti sono 95, compresi 14 agenti delle forze dell’ordine. Come riferisce Le Figaro, la violenza è dilagata in diverse zone della città: non si contano le auto bruciate e i negozi danneggiati. Di ritorno a Parigi dal G20 di Buenos Aires, il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto visita all’Arco di Trionfo, danneggiato ieri durante le manifestazioni dei gilet gialli. Accompagnato dal ministro dell’Interno Christophe Castaner, Macron ha reso omaggio alla fiamma del Milite Ignoto. Alle 12.30, riporta la stampa francese, è prevista una riunione per discutere della situazione di crisi, alla quale parteciperanno insieme al presidente francese, il ministro Castaner e il segretario di Stato Laurent Nunez. La prefettura di Parigi ha riferito che nelle manifestazioni di ieri nella capitale sono state fermate 412 persone, delle quali 378 risultano ancora in stato di fermo, alzando il numero delle persone coivolte nei provvedimenti di polizia. Inoltre, negli scontri tra manifestanti e polizia sono rimaste ferite 133 persone, di cui 23 agenti. Stamani, parlando con l’emittente Europe 1, il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, ha detto che l’esecutivo sta valutando tutte le opzioni per fermare le violenze dei manifestanti. “Dobbiamo pensare ai passi che possiamo compiere”, ha detto Griveaux, dopo che il ministro dell’Interno Castaner ha evocato il ricorso allo stato di emergenza.
“Quello che è successo a Parigi oggi non ha nulla a che vedere con l’espressione pacifica di una rabbia legittima”. Il presidente francese Macron, nella conferenza di chiusura del G20 si era espresso così sulle violenze che hanno sconvolto Parigi. Le manifestazioni dei gilet gialli, che protestano contro l’incremento del prezzo dei carburanti, sono sfociate in disordini che hanno provocato quasi 100 feriti. “Non c’è ragione per cui le forze dell’ordine debbano essere attaccate, i negozi saccheggiati, gli edifici pubblici o privati bruciati, passanti e giornalisti minacciati”, prosegue il presidente. “I responsabili di queste violenze non vogliono il cambiamento, non vogliono alcun miglioramento, vogliono il caos: tradiscono le cause che pretendono di servire. Saranno identificati e ritenuti responsabili delle loro azioni davanti ai tribunali”, dice ancora. “Per domani, al mio ritorno in Francia, ho convocato una riunione interministeriale con le autorità competenti. Rispetterò sempre la protesta, ascolterò sempre l’opposizione, ma non accetterò mai la violenza”.