Il video di papà Di Maio? Un boomerang. E Luigi scioglie l’azienda del “nero”…

4 Dic 2018 16:41 - di Marta Lima

Antonio Di Maio “star” dei social network per un giorno, nei numeri ma non nel consenso, secondo gli esperti. Numeri da big della politica o da “influencer” consumato quelli raggiunti in 24 ore dal padre del vicepremier, che in un videomessaggio (qui) postato ieri su Facebook ha raccontato la sua verità dopo le inchieste sui casi di lavoro in nero nell’azienda di famiglia e sulle costruzioni abusive presenti nella proprietà di Mariglianella. Oltre 18mila mi piace, più di 6mila commenti, circa 18mila condivisioni, per un totale di oltre 600mila visualizzazioni. Cifre da capogiro, se si considera anche il fatto che la pagina Facebook del papà di Luigi Di Maio – che ha già sfondato il tetto dei 6mila followers – è online solo dal 3 dicembre. Seduto nel suo ufficio, la voce rotta dall’emozione, Antonio Di Maio ha affidato le sue scuse a una lunga lettera, nella quale ha preso le difese del figlio Luigi, finito nell’occhio del ciclone mediatico. Il videomessaggio (dalla grafica alle modalità con cui è stato ‘segnalato’ ai giornalisti dai vertici della comunicazione grillina) si presenta come un tipico prodotto multimediale M5S. Tant’è vero che subito dopo la diffusione è stato rilanciato anche dal Blog delle Stelle, organo ufficiale del Movimento.

Quel video, però, secondo gli addetti ai lavori, può trasformarsi in un boomerang politico. Per l’esperto Edoardo Novelli, sociologo e docente di Comunicazione politica presso l’Università Roma Tre, “non sposterà voti”. «Il numero di condivisioni – ragiona Novelli  – va preso con le molle. E’ un video triste e anche un po’ inadeguato per mezzo, forma e contenuti. Non è una cosa che sta al passo con la comunicazione di oggi”. Nel video, osserva il docente, “si vede il papà di Di Maio chiaramente imbarazzato perché costretto a leggere unalettera. Una lettera ‘aperta’ ma indirizzata al figlio. E’ a Luigi che il padre si rivolge, chiedendogli scusa».

Dalla clip, secondo Novelli, emerge “una visione claustrofobica, un universo totalmente familistico popolato dal babbo, dal figliolo: un microcosmo ossessionato e pervaso dalla dimensione familiare e basato sul bene della famiglia come unica dimensione sociale. Manca una dimensione pubblica, la consapevolezza che esistono norme da rispettare”. Per l’esperto di comunicazione i numeri raggiunti sui social dal videomessaggio non devono impressionare: “Contano i secondi di permanenza sul video: quante persone lo hanno davvero visto per intero?”. È ancora la vecchia televisione, aggiunge Novelli, il mezzo principale a cui i politici si affidano per veicolare messaggi importanti.

Intanto è stata firmata oggi da Rosalba Di Maio e Luigi Di Maio la messa in liquidazione dell’Ardima Srl, l’azienda di famiglia al centro del caso mediatico tirato fuori da Le Iene e sul quale il papà di Di Maio èstato costretto a scusarsi. Nominato “liquidatore con tutti i poteri di legge Di Maio Giuseppe”, ovvero il fratello del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. Dall’atto si evincono “le ragioni per le quali risulta conveniente e opportuno sciogliere anticipatamente la società e porla in liquidazione. In particolare – risulta all’Adnkronos dall’atto – la prolungata inattività rende necessario procedere allo scioglimento anticipato”. Alcuni lavoratori assunti in nero avevano intentato causa contro la Ardima Costruzioni e queste cause erano poi passate in capo alla Ardima Srl.

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