Varese, 15enne torturato: arrestati 4 minori. Lo spettro della droga dietro le violenze
Sono stati arrestati tutti e quattro i minorenni che, il 9 novembre, sequestrarono e torturarono un 15enne a Varese. Per tre di loro la custodia cautelare è scattata oggi; il quarto era già stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il 20 novembre, «alla luce di un accertato e concreto pericolo di fuga». Per quest’ultimo oggi si è svolta l’udienza di convalida, al termine della quale il Gip ha disposto la custodia cautelare. Tutti si trovano nel carcere Beccaria di Milano. A darne notizia è stata una nota della Procura dei minori di Milano, nella quale viene spiegato che «l’asciutto riserbo di questo Ufficio, a fronte del legittimo allarme mediatico dei giorni scorsi, è stato imposto dalla necessità di acquisire elementi probatori irrinunciabili, quali l’esame della vittima, da pochi giorni in grado di riferire quanto subito, nonché il sopralluogo presso il garage dove si sono consumati i fatti».
I minori arrestati sono tre italiani e un ivoriano. Sono tutti giovanissimi, tra i quattordici ed i quindici anni, e frequentano le scuole medie inferiori o le prime classi delle scuole medie superiori, con percorsi di studio «non regolari». I reati contestati sono il sequestro di persona aggravato, le lesioni personali aggravate, la rapina aggravata. Inoltre, è stato contestato anche il delitto di tortura, di recente introduzione nel nostro sistema normativo, alla luce del «verificato e comprensibile trauma psichico cagionato nella giovane vittima». Quanto al movente delle torture inflitte al coetaneo, secondo gli investigatori, sarebbe da rintracciare nel saldo di un preteso credito di 40 euro maturato nei confronti di altro minorenne amico della vittima, sullo sfondo del piccolo spaccio. Gli stessi aggressori avrebbero «fumato marijuana» prima di commettere i crimini contro il 15enne.
Le indagini hanno rimandato il quadro di una violenza agghiacciante, iniziata con le minacce per portare il 15enne nel garage di Varese in cui è rimasto richiuso per tre ore e mezza e proseguite con percosse e vere e proprie sevizie. Per quanto acclarato allo stato delle indagini, dopo essere stato legato su una sedia con cavi di acciaio, il ragazzino è stato a più riprese picchiato; spogliato, a torso nudo e senza scarpe, gli è stata versata addosso acqua gelida e sapone liquido sugli occhi; gli è stato mostrato un coltello, la cui lama gli è stata appoggiata sulla mano immobilizzata, minacciandolo di tagliargli un dito; alcuni colpi gli sono stati inferti con un bastone ferrato; tra le minacce anche quella di dargli fuoco. Per evitare che gridasse, i sequestratori gli hanno chiuso la bocca con nastro adesivo. Infine è stato liberato, ma solo dopo che la vittima ha promesso il silenzio, pare anche sotto il peso della minaccia rivolta dai suoi aguzzini nei confronti del fratello più piccolo. Il ragazzino, invece, ha trovato la forza di raccontare tutto ai genitori, che hanno sporto la denuncia da cui poi sono partite le indagini.
Tagliatelle le pa__e come si fa a I Pit Bulls..si vede che la giustizia in Italia vale molto poco!!