Termovalorizzatori, Di Maio: «Vintage». Salvini: «Portano salute ed economia»
Ancora tensioni all’interno del governo sui termovalorizzatori. Le posizioni tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini restano distanti. E proprio su questo tema si registra un nuovo botta risposta a distanza tra i due vicepremier. «Parlare di inceneritori oggi è come parlare della cabina telefonica con il telefono a gettoni. Qualcuno può essere ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane», ha detto Di Maio, a Pomigliano d’Arco (Napoli) per la prima tappa del suo tour campano che culminerà nella firma del protocollo sulla Terra dei fuochi nella Prefettura di Caserta. «Abbiamo fatto un contratto di governo oltre sei mesi fa – ha ricordato Di Maio – e quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre avanti». Sul tema degli inceneritori sollevato da Matteo Salvini, Di Maio ha ricordato che «per fare un inceneritore non ci vuole un giorno ma anni e anni. Negli anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato, dobbiamo investire sulla differenziata perché si creano più posti di lavoro. Siamo al 50% e in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue».
La replica di Salvini non si è fatta attendere. I termovalorizzatori, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, «se gestiti bene e controllati bene, portano più salute ed economia. E quindi sicuramente la Lombardia non torna indietro, anzi l’obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un Paese che torni indietro. I rifiuti ovunque nel mondo significano ricchezza, energia e acqua calda. A Copenaghen inaugureranno inceneritori con pista di sci e una parete di arrampicata mentre altrove solo musei».