Dissesto a Catania, Stancanelli non ci sta: «Bianco ha la coda di paglia»
Riceviamo da Alberto Cardillo e volentieri pubblichiamo:
Caro direttore,
Dopo cinque anni di rigoroso silenzio, l’ex sindaco di Catania ed oggi senatore di FdI, Raffaele Stancanelli, rompe il silenzio, incalzato dalle accuse di Enzo Bianco in merito alle presunte responsabilità del dissesto. Intervistato da CataniaToday, Stancanelli ci tiene non a rispondere ma a precisare diversi aspetti rappresentati da Enzo Bianco in un suo video-monologo su Facebook.
«Prima di spiegare cosa penso -dice Stancanelli- vorrei fare una premessa: come voi sapete non mi sono mai permesso di intervenire durante questi cinque anni perché ritengo che un’amministrazione debba lavorare senza avere il costante disturbo da parte di chi, invece, ha perso le elezioni. Un atteggiamento che tuttavia vedo non corrispondere a quello di Enzo Bianco che, al contrario, è molto attivo nel rilasciare dichiarazioni sui giornali e sui social. So che l’assessore Bonaccorsi interverrà in aula per rispondere alle sue accuse, mi auguro quindi che l’ex sindaco sarà presente in modo da poter ascoltare direttamente la versione della giunta».
Stancanelli entra nel merito dei numeri, enucleando lo stato delle casse da quando entrò a palazzo degli elefanti, nel 2008, a quando ne uscì, nel 2013. «Quando io mi sono insediato -spiega l’ex primo cittadino- ho trovato una situazione debitoria di un miliardo e 54 milioni ed ho lasciato a circa meno 300 milioni. Parliamo di numeri che ho consegnato al mio successore Enzo Bianco. Per quanto riguarda i mutui da rimborso, la situazione che ho trovato era quella di un debito di 549 milioni e 700 mila, più del 50% del totale complessivo. Questi mutui erano stati contratti per lo più sotto l’amministrazione Bianco, prima che lui andasse via per fare il ministro nel 1999. Dal 1993 al 2000, infatti, sono stati accumulati 360 milioni di euro, di cui 92 soltanto per i disavanzi dell’Amt, mentre gli altri per coprire i disavanzi di amministrazione dal 1993 al 1999. Atti legittimi -chiosa Stancanelli-, per carità, ma non sempre morali». Infine, Stancanelli esprime un giudizio per il comportamento di Bianco e un consiglio per il neo sindaco Salvo Pogliese.
«L’atteggiamento di Bianco dimostra che l’ex sindaco ha la coda di paglia. Catania purtroppo, e lo dico da ex amministratore, non sta bene. A me dispiace, soprattutto perché i cittadini avranno gravi ripercussioni. Bianco sia sereno e tranquillo, anche perché la gente non è cretina. Questa sua foga è deleteria, non si comprende. Gli do un consiglio: ha sorriso per cinque anni, continui a sorridere. A Pogliese, -continua Stancanelli- più che un consiglio mi sento di fargli un augurio, quello cioè di poter essere all’altezza di un compito molto oneroso. Di essere all’altezza delle aspettative dei cittadini, pur in una situazione tanto gravata dal cattivo operato della precedente amministrazione». Intanto ieri sera la centralissima via Etnea di Catania è stata scenario della marcia di circa mille catanesi, sindaco Pogliese in testa, al grido “Nessuno spenga le luci”. Dipendenti comunali e delle cooperative sociali sono senza stipendio e senza l’intervento statale Catania rischia davvero di essere una bomba ad orologeria.
Basta con le Regioni a Statuto Speciale, tutte non solo la Sicilia.