Costa Gavras muore e resuscita sui social: la notizia del suo addio è una fake

30 Ago 2018 17:21 - di Bianca Conte

È morto il regista greco-francese Costa Gavras: la notizia piomba online da un profilo social attribuito al nuovo ministro della Cultura greco, Myrsini Zorba, a cui è toccato il compito di dare il triste annuncio. Fortunatamente, però, è tutto falso: dalla notizia dell’improvviso lutto che avrebbe colpito il mondo del cinema all’account da cui la fake sarebbe beffardamente partita…

È morto Costa Gavras: la notizia corre sul web, ma è una bufala

Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico greco naturalizzato francese, fortunatamente è vivo e sta bene, e si è limitato a bollare la notizia come un’iniziativa di cattivo gusto. Intanto, per più di un quarto d’ora, l’attenzione della rete – cinefili e non – si è spostata dal red carpet veneziano e concentrata sul cineasta di protagonista e vittima di quella che – apprendiamo dalle colonne del sito de La Stampa, tra gli altri, altro non sarebbe  che l’ennesima «azione dimostrativa ad opera di Tommaso Debenedetti, freelance divenuto famoso grazie a decine di interviste rivelatesi inventate». E come spiega sempre il quotidiano torinese, proprio sul profilo fake che per primo avrebbe diffuso la notizia dell’addio a Costa Gavras, poi ripresa dall’Associated Press e da molti altri prestigiosi media internazionali, è comparso poco fa un messaggio per il quale il finto profilo è opera «di un giornalista italiano, Tommaso Debenedetti».

L’annuncio partito da un falso account del ministro della cultura greco

Il regista 85enne, che nella sua ricca e pluri-premiata carriera ha firmato film di successo quali Z, l’orgia del potere, Missing e Musix box – solo per citarne qualcuno a titolo di emblematico esempio – si è quindi visto costretto a correre ai ripari negando di persona, alla televisione pubblica greca Ert, l’attendibilità della notizia diffusa sulla propria morte: «Si è trattato di uno scherzo di cattivo gusto». Nel frattempo, però, la bufala si è diffusa in maniera virale dal web alle tv, rilanciata da molti media in tutto il mondo, costringendo finanche il ministero greco a smentire la notizia, ufficializzandone l’assoluta falsità.

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